Killer implacabile contro le formazioni alla sua portata, il Banco di Sardegna di Sassari ha iniziato bene la sua seconda stagione nella massima serie di basket: quattro vittorie in sette turni.
In casa ha travolto Casale Monferrato (78-58), Roma (80-68) e Teramo (91-73). Ha espugnato poi Cremona (92-89). Il vantaggio sulla zona retrocessione è di 6 punti e Teramo non ha ancora riposato. I sassaresi annusano i play off scudetto.
Per dimostrarsene degni dovranno piazzare almeno un paio di colpacci tra Bologna, Treviso, Montegranaro, Biella e Venezia.
Intanto la squadra cresce e l'innesto del nuovo centro Steven Hunter produce già frutti. Contro Teramo è stato il migliore realizzatore con 16 punti. “Sta iniziando a capire le regole del basket italiano - spiega il coach Meo Sacchetti - e a far sentire la sua presenza dentro l'area. Quando sarà al meglio della condizione può fare il vuoto”. Stazza importante ma non pesante (213 cm per 115 kg), otto anni d'esperienza nella Nba (anche come titolare a Philadelphia) e buona aggressività su tutto il campo ne fanno già un riferimento sotto canestro, umiltà e partecipazione velocizzano la sua integrazione.
Contro Roma e Teramo si è rivista quella difesa impostata nel pre-campionato. Nel quintetto base, a parte Travis Diener, sono tutti ottimi difensori (“Hosley è una piovra”, evidenzia Sacchetti) e anche in panchina ci sono giocatori che sanno controllare gli avversari, basti pensare a Devecchi e Vanuzzo. Se nella stagione passata il Banco impostava le partite soprattutto sull'attacco in campo aperto e sulla fantasia, quest'anno riesce a difendere meglio e ad attaccare anche con azioni più lunghe, soprattutto contro la zona. Il tiro da tre è sempre l'arma principale (tirano e segnano tutti) ma i play Travis Diener e Pinton stanno anche aumentando il numero di palloni dentro l'area a favore di Hunter, Metreveli e Hosley, temibile spalle a canestro. E' un Banco in evoluzione, l'impressione è che il meglio debba ancora venire.
Giampiero Marras