“Gli antichi caffè di Sassari” è il titolo della mostra che sarà inaugurata, giovedì 15 dicembre, alle 18, negli spazi espositivi dell’Archivio storico comunale (via dell’Insinuazione 31).
L’intento dell’importante iniziativa, esito di una meticolosa ricerca, tuttora in itinere, promossa e realizzata dall’associazione culturale Aristeo, con il patrocinio e sostegno dell’ assessorato alla Cultura della Regione, il patrocinio di Comune e Provincia, è quello di rievocare la temperie sociale e storica di un periodo, quello a cavallo fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, particolarmente ricco di fermenti politici e culturali.
Periodo importante, in cui i caffè non erano solo locali pubblici adibiti alla mescita e consumazione di bevande, ma piccole perle di memoria, luoghi del vivere civile e di una socialità condivisa.
Come le grandi piazze, diventavano luoghi di aggregazione e scambio culturale, ma anche del commercio e della comunicazione.
Attorno a questi locali nasceva una città nuova e moderna, fatta di chiacchiere e mondanità, dove la convivialità e la socialità si mescolavano al desiderio crescente di affrancarsi da concezioni vecchie e superate. Nelle città della penisola, in piena età Risorgimentale, in quei Caffé è stata scritta buona parte della storia d’Italia, quando frequentare quei locali significava incontrare D’Azeglio e Cavour, a Torino, oppure Wagner, Listz, Schopenhauer e Mendelssohn a Roma.
Anche a Sassari in quel periodo nacquero caffè poi divenuti storici, fulcro di quegli avvenimenti culturali e mondani che hanno fatto la storia recente della città. Era la stagione aurea dei noti e frequentatissimi Bossalino, Roma, Mortara (poi Svizzero, Sassarese e Martini), Il Caffé dei Portici, del Giardino e del Corso, che oggi sopravvivono nelle rievocazioni storiche, nelle chiacchierate salottiere, ma all’epoca erano dei veri e propri centri di nascita e diffusione di idee e cultura.
Partendo dalla descrizione fatta dallo storico Enrico Costa, nel corso dell’Ottocento, e attraverso i numerosi riferimenti rilevati dalla produzione giornalistica, archivistica e storiografica del tempo, l’associazione culturale Aristeo, da anni impegnata sul fronte del recupero e della valorizzazione storico-identitaria del patrimonio culturale legato al centro storico di Sassari, ha allestito una mostra, curata dall’architetto Stefano Serio, che ripercorre gli anni d’oro di quei locali le cui vicende hanno creato mode e tendenze contribuendo a scrivere pagine importanti di storia cittadina. Con la collaborazione della Biblioteca comunale, attraverso stampe, cartoline, immagini d’epoca, la rievocazione storica proposta da Simonetta Castia, presidente dell’associazione culturale Aristeo, in collaborazione con Paolo Cau, direttore dell’Archivio storico comunale, rievocherà, grazie a una gradevolissima commistione di stili, il clima elegante e ciarliero della borghesia cittadina di fine Ottocento. La mostra, che sarà inaugurata dal sindaco Gianfranco Ganau, resterà aperta dal 15 al 31 dicembre dal lunedì al sabato dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.