Il nuovo anno può segnare una svolta importante nei rapporti tra i partiti presenti in Consiglio regionale sui grandi temi istituzionali. Il 2012 può essere l’anno della Riforma della Regione. Ne è convinto l’assessore degli Affari generali, Mario Floris. In un’intervista rilasciata a Luigi Coppola, che pubblicheremo per esteso nel numero di Gennaio de “il Messaggero giornale dei Sardi nel Mondo online”, Floris illustra le ragioni del suo convincimento-auspicio.
Giunta regionale da una parte e Consiglio dall'altra, su temi come riforma della Regione o Statuto, cominciano a muoversi nel rispetto dei ruoli e delle prerogative, sulla base di un ordine del giorno unitario di circa un anno.
La Giunta regionale, a metà novembre, ha approvato e trasmesso al Consiglio il disegno di legge concernente norme sulla organizzazione degli uffici e del lavoro e sulla trasparenza amministrativa, predisposto dall'assessore Mario Floris. Il Consiglio, da lunedì 9 gennaio in Prima Commissione (quella competente su materie come autonomia, ordinamento regionale, rapporti con lo stato) ha in agenda modifiche allo Statuto, legge statutaria, nuova legge elettorale, modifiche alla legge n.1 del '77, e disegno di legge sulla “ riforma della regione”.
Un fatto politico rilevante, nelle premesse. Si tratta di capire e vedere come le forze politiche di maggioranza e opposizione, così divise sulla legge finanziaria, vogliono invece cercare l'unità necessaria sulle citate riforme.
Intanto un passo lo ha compiuto la Giunta con il disegno di legge dell'assessore Mario Floris. Un provvedimento complesso che comporta molte modifiche alla legge regionale n. 31 del novembre 1998 che aveva regolamentato la materia delle gestione delle funzioni e del personale della Regione, delle agenzie e degli enti collegati. In pratica il primo tassello della riforma
“E' un tassello importante – ha dichiarato Floris - il primo di un più ampio, progressivo progetto di riforma della Regione. Diciamo che questa riforma è inutile se non viene accompagnata da tutte le altre riforme che sono necessarie come la modifica della legge elettorale, la modifica della legge n.1; la modifica della legge dello Statuto sardo”.