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Cultura sarda in lutto per la scomparsa di Roberto Coroneo

 Lutto per la cultura sarda. È morto Roberto Coroneo, uno dei maggiori studiosi dell'arte medievale, autore di saggi che hanno letteralmente cambiato le conoscenze del periodo bizantino nell'isola. Un male incurabile se l'è portato via l'11 gennaio, a Cagliari, la sua città, dov'era nato nel 1958.


Una carriera tutta di bravura, la sua. Diploma al classico Siotto-Pintor nel 1977, laurea in Lettere e Filosofia nel 1986 (allievo di Renata Serra, che lo piange come un figlio). Ricercatore, prof. associato e poi ordinario di Storia dell'arte medievale, direttore del Dipartimento di scienze archeologiche e storico-artistiche, dal giugno 2008 preside della facoltà di Lettere e Filosofia, intelligente rinnovatore e organizzatore.
Il rettore dell'Università, Giovanni Melis: «Sono doppiamente rattristato. Dal punto di vista personale ho perso un grande amico, il professor Coroneo era una persona di altissima qualità morale e un insigne studioso e la sua scomparsa è una grande perdita per l’Ateneo e per tutto il mondo della cultura sarda».
Straordinario, educatissimo, ironico, mai serioso accademico, grande insegnante culturale e morale. Gli volevano bene tutti, colleghi e allievi. Basti dire che non ha mai voluto prendere la patente di guida, eppure è arrivato nei luoghi più sperduti dell'isola, là dove c'era una chiesa, un monumento, resti da studiare. Tutti, colleghi e allievi, facevano a gara ad accompagnarlo, a dargli uno strappo. Al suo addio, folla immensa, nella chiesa di Sarroch, il paese dove suo padre era stato il primo sindaco comunista.
Ricercava, analizzava, comparava, studiava la cultura artistica medievale in Sardegna e le sue relazioni con le altre civiltà artistiche del Mediterraneo. Molti i suoi contatti fuori dall'isola, dalla Corsica alla Spagna, Francia, Siria, Turchia, da occidente a oriente del bacino mediterraneo.
Una delle testimonianze migliori apparse su Internet è stata quella di Maria Antonietta Mongiu, intellettuale combattiva, sempre in primo piano nella difesa dei beni culturali e del paesaggio dell'isola: «Roberto non aveva figli naturali. Ma ne aveva decine di quelli d’anima e di testa perché le sue capacità erano straordinarie anche come didatta. Per stare dalla parte degli studenti e per un’istruzione e università pubbliche e di qualità si era trasformato in un professore di strada, portando nelle piazze, nelle gradinate, negli incroci le lezioni e stando là dove stavano le ragazze e i ragazzi che combattevano e combattono per il futuro.
Con tanti docenti dimostrò che l’Università poteva tornare a essere il luogo che era stato alle origine. Clerici vagantes tra la gente, capaci di sottrarre ricerca e cultura alla morte. Esemplare quel momento. Segno di una militanza intellettuale volta al bene comune. E Roberto Coroneo era un vero militante... Gli sia lieve la terra come lieve è stata la sua breve vita».
Qualche titolo delle sue pubblicazioni: «Per la conoscenza della scultura altomedievale e romanica a Oristano» (1988), «Frammenti scultorei altomedievali nella chiesa di San Sebastiano a Ussana» (1989), «Sant'Antioco: la chiesa, le catacombe, il martyrium» (in collaborazione, 1989), «San Giuliano di Selargius» (in coll., 1989), «Marmi romani e decorazioni romaniche nella chiesa di San Platano a Villaspeciosa» (1991), «Architettura romanica dalla metà del Mille al primo '300» (1993), «Marmi epigrafici mediobizantini e identità culturale greco-latina a Cagliari nel sec. X» (1995), «San Gavino e Porto Torres. Recenti studi e nuove acquisizioni» (1999), «L'irradiazione delle maestranze della chiesa nuova di Santa Maria di Bonarcado nel Giudicato di Oristano» (2000), «Segno e oggetti del pellegrinaggio medioevale in Sardegna. L'età giudicale» (2000), «La scultura mediobizantina in Sardegna» (2000), «Scultura mediobizantina in Campania e in Sardegna. Modelli e prototipi» (2002), «Per il catalogo della scultura architettonica romanica in Sardegna. I portali di Santa Maria di Uta» (in coll., 2003), «Sardegna preromanica e romanica» (in coll., 2004), «Sculture altomedievali in Italia. Materiali e tecniche di esecuzione tradizione e metodi di studio» (2005), «Chiese romaniche della Sardegna. Itinerari turistico-culturali» (2005), «Chiese romaniche della Corsica. Architettura e scultura (XI-XIII secolo)» (2006), «Storia dell'arte medievale in Sardegna. Introduzione allo studio» (2008), «Chiese romaniche in Sardegna», «La Cattedrale di Oristano» (in coll., 2008), «Arte in Sardegna dal IV alla metà del XI secolo» (2011).
Adriano Vargiu   

 

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