Sembra che stia per tornare. Anzi pare che in certe città della Sardegna e della penisola Mastru Juanni, personaggio fantastico che la tradizione ha voluto identificare con la fame, sia già arrivato. Sappiamo dal bel libro di Salvatore Tola, “Il cavaliere della fame Mastru Juanne nella poesia sarda e nelle tradizioni popolari”, ISRE EDIZIONI, Nuoro 2011 (introdotto da Salvatore Liori, Presidente dell’Istituto Superiore Etnografico della Sardegna e da Paolo Pillonca che, assieme a Manlio Brigaglia, ha contribuito alla revisione dell’opera) che questo scarno individuo è stato sempre presente nell’isola, nascosto a volte nelle pieghe più oscure dei luoghi e delle coscienze, senza che neppure le torce fiammanti dei poeti riuscissero a scovarlo e a dargli un'identità precisa.
Eppure ad inventarsi questo personaggio, molto probabilmente sono stati i poeti, anche perché, parlo dei poeti sardi, nelle loro opere, figure tra l’epico e il leggendario come quella di Mastru Juanni, sono rare se non addirittura assenti. Nella narrativa popolare, al contrario, sono di casa, e tutte con una loro caratterizzazione ben precisa che dura ancora oggi, ripescate dalla tradizione e riproposte magari in chiave ironica.
Franco Fresi