Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato per due giorni in visita ufficiale in Sardegna. Lunedì 20 febbraio a Cagliari, dove ha partecipato al convegno organizzato dall’Università per ricordare “ Il contributo della Sardegna all’Unità d’Italia”, in occasione dei festeggiamenti per i 150° anniversario. Martedì 21 a Sassari ha partecipato alle celebrazioni per il 450° anniversario della fondazione dell’Ateneo Turritano.
Nella visita in Sardegna Napolitano è stato accolto con molti applausi ma anche con qualche manifestazione di dissenso organizzata da gruppi indipendentisti, movimento dei pastori e comitato “antiequitalia”.
A Cagliari il presidente della Repubblica è stato accolto dalle massime autorità della Regione guidate dal presidente della Giunta Ugo Cappellacci. Ha fatto visita in Municipio al sindaco Massimo Zedda ed è intervenuto, accogliendo l’invito che a nome dell’Assemblea gli aveva rivolto la presidente Claudia Lombardo, a una seduta del Consiglio regionale.
Napolitano ha poi ricevuto i familiari di Rossella Urru, la collaborante sarda, rapita in Algeria, e li ha rassicurati sulla condizioni della giovane.
Il Capo dello Stato prima di ripartire da Alghero ha detto di essere «molto colpito dalla gravità della crisi in questa regione», «Ho i poteri di un presidente di garanzia – ha ricordato anche a chi contestava - non esecutivo.ma non posso non levare la mia voce perché ci sia più coesione nazionale, più unità tra Nord e Sud. Perché è il retaggio più pesante di un'unificazione che, sotto questo aspetto, resta ancora incompiuta».