Si intitola “Il faro degli inganni”, il nuovo libro di Ottavio Olita. Questa volta Olita si è cimentato con il romanzo, con forti tinte di giallo.
Avidità e bramosia di possesso snaturano la vita di un piccolo imprenditore, Michele Corda, che, distrutto dal dolore per la perdita dell’unica figlioletta, si trasforma in usuraio e si arricchisce sulla pelle dei malati del gioco d’azzardo.
La moglie, Rosaria Salaris, non ne sa nulla. Lo scopre solo sette anni dopo il ritrovamento del cadavere del marito in una discarica. Inutili indagini e processi per risalire ai responsabili del delitto, Rosaria viene spinta a continuare ad impegnarsi nella ricerca della verità da una serie di lettere anonime e da un testamento con il quale il marito le lascia in eredità un faro trasformato in lussuoso albergo sulla costa nord orientale sarda. Si affida ad un avvocato che con i suoi collaboratori - un capitano dei carabinieri e un giornalista in pensione – riesce, grazie ad una parte dell’inchiesta non approfondita dagli inquirenti e alle sue ricerche nel faro-albergo, vero luogo degli inganni, a ricomporre le tessere dei mosaici delle molte vite condotte segretamente da Michele Corda. La trama del giallo, nella quale il bisogno di verità della vedova si scontra con l’ossessione del denaro dei cognati, si intreccia con la descrizione delle splendide località nelle quali la vicenda si sviluppa: Cagliari, con i suoi panorami; Capo Comimo, con le sue spiagge dorate e la vegetazione che le arricchisce; la costa tra Chia e Teulada; Barcellona; Madrid
Alla fine del romanzo, avvincente, ricco di colpi di scena fino alle ultime pagine, che sviluppa la sua trama in luoghi affascinanti e di grande bellezza, rimane il dubbio se a vincere sia il bene o il male.
“Il faro degli inganni”, di Ottavio Olita, Editore EDES - € 18,00 (2012, 320 p.)