Dai primi di settembre sta giungendo nelle librerie italiane il saggio di teoria musicale “L’ottava nota”, di Giancarlo Dalmonte. Lo ha pubblicato la casa editrice “Pendragon” di Bologna, che lo ha incluso nella collana “Studi e Ricerche” del proprio catalogo di saggistica.
Il libro si avvale della presentazione scritta dal musicista sardo Paolo Fresu. Il jazzista di fama internazionale ha scritto, tra l’altro, che il libro è “talmente lucido e profondo da diventare un saggio a 360° nella storia della musica e della fisica acustica, senza mai tralasciare l’aspetto emozionale dell’arte dei suoni che Giancarlo Dalmonte, da musicista appassionato, affronta con trasporto”.
Il musicista Giancarlo Dalmonte, 71 anni, di Iglesias, pensionato, ex insegnante ed ex giornalista, propone una nuova scala musicale a 8 note e 24 quarti di tono. Propone che l’ottava nota si chiami NU (come le prime due lettere della parola “nuova”) e che sia collocata tra il SOL e il LA. Ottiene i 24 quarti di tono con l’ausilio delle alterazioni musicali ^ (su) e v (giù).
Detto in “musicalese”, si tratta di una scala 24tet (toni equamente temperati), che incorpora al suo interno tutti i suoni dell’attuale sistema, per cui è garantita la salvaguardia dell’inestimabile patrimonio musicale composto fin qui. La proposta di una nuova scala si regge sul presupposto secondo cui l’attuale sistema musicale è in piena fase di saturazione, per esaurimento delle combinazioni sonore ancora possibili tra quelle artisticamente significative. Insomma: il sistema tonale (o temperato che dir si voglia), per dirla grossolanamente, sta finendo.