La protesta dei circoli degli emigrati sardi in difesa della continuità territoriale aerea è cominciata nel pomeriggio di sabato 20 ottobre, nell’aeroporto di Bologna, con la partecipazione dei delegati della circoscrizione nord-est della Fasi. (ricordiamo che dal 27 ottobre scadono gli accordi relativi alla continuità territoriale per le tratte della Convenzione 1, cioè per i voli tra i tre aeroporti sardi e quelli di Roma e Milano).
Nel pomeriggio di domenica 21 ottobre, la manifestazione si è svolta nell’aeroporto di Torino-Caselle, e ha visto protagonisti i dirigenti e i soci delle associazioni degli emigrati sardi della circoscrizione nord-ovest della FASI (in pratica le regioni Piemonte e Liguria).
Nel corso di ciascuna delle due dimostrazioni, oltre i rappresentanti di “base”, hanno preso la parola la presidente della FASI, Serafina Mascia (che ha evidenziato il mancato rinnovo della Convenzione 2, che riguarda i collegamenti tra i tre aeroporti sardi e quelli di Firenze, Bologna, Torino, Verona, Napoli e Palermo); Tonino Mulas, presidente onorario e responsabile dei trasporti della FASI, che ha ribadito quella che è la proposta dell’organizzazione dei circoli degli emigrati: “una continuità territoriale moderna, estesa a tutti, e che possa collegare la Sardegna in tutti i periodi dell’anno senza che ci venga negato questo diritto attraverso demagogiche frasi, quali stagione alta e stagione bassa, mezzo di trasporto mezzo pieno o mezzo vuoto, ecc. Dobbiamo poter viaggiare a parità di tutti i cittadini italiani e europei”; Massimo Cossu, dell’esecutivo FASI, per il quale “è ingiusta una riduzione così forte, a svantaggio degli emigrati, delle opportunità di raggiungere l’isola in aereo”.
Paolo Pulina