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Continuità territoriale: sardi emigrati in Lombardia manifestano a Linate

 I sardi emigrati appartenenti alle Associazioni sarde in Lombardia si sono ritrovati a manifestare all’aeroporto di Milano Linate per il diritto alla continuità territoriale aerea. Guidati da Antonello Argiolas, Coordinatore della Circoscrizione e vicepresidente vicario della FASI e Filippo Soggiu, presidente emerito della stessa Federazione, nel pomeriggio del 27 ottobre.

 

Proprio in coincidenza della scadenza delle attuali convenzioni sulla continuità territoriale da e per la Sardegna, hanno urlato il loro sdegno per quanto sta succedendo sopra i cieli dell’isola. “La nostra proposta è chiara e ferma – ha evidenziato Argiolas – sin dal nostro intervento a Bruxelles presso l’Unione Europea nel 2007”.

Di fatto occorre realizzare una completa continuità territoriale estesa a tutti, che soddisfi il principio europeo del recupero dello svantaggio dell’insularità. Lo svantaggio non è solo dei residenti, ma anche di tutti coloro che viaggiano fra l’isola e il continente per ragioni di lavoro, di affetti familiari, di turismo, di salute. Una continuità che dia certezza di tariffe e di servizio al trasporto da e per la Sardegna indispensabile per rendere l’isola raggiungibile al pari di qualsiasi altra regione d’Italia. La Regione Sarda, con molta difficoltà, è arrivata finalmente a chiedere la continuità per tutti; non deve tornare indietro, pena conseguenze sul piano economico, in particolare sul turismo.

Chiediamo che il Governo – sottolinea Soggiu - dopo la scadenza odierna, nelle more dei nuovi bandi di gara, fino al giorno delle nuove convenzioni, si impegni ad assicurare  una proroga dell’attuale regime. La Regione, l’ENAC e le Compagnie aeree devono lavorare ad un accordo, garantito dal Governo, urgentemente, prima che sia troppo tardi.

Inoltre – come evidenzia una nota della Fasi distribuita a Linate anche a tutti coloro che erano sul punto di imbarcarsi sui voli diretti in Sardegna - sul fronte dei trasporti marittimi, occorre lavorare per il nuovo regime di continuità, senza monopoli o cartelli o posizioni dominanti, per un nuovo regime di continuità territoriale che porti a tariffe eque e sostenibili per tutti gli utenti, siano essi residenti, emigrati, turisti. La FASI ha raccolto nel 2007, nei territori dove opera, un appello di 30 mila firme di amministratori locali, di emigrati sardi, di cittadini (primo firmatario fu Francesco Cossiga, presidente emerito della Repubblica). Un anno fa la FASI, con una grande manifestazione, ha portato la protesta contro il caro tariffe a Roma  in piazza  e nella  Commissione Trasporti del Parlamento. Oggi torniamo a chiedere la solidarietà dei cittadini italiani – in particolare di quelli che amano la Sardegna e le sue bellezze naturali,  che la visitano spesso o che la vogliono scoprire – perché la grave questione dei trasporti sia affrontata e definitivamente risolta.

Massimiliano Perlato

 

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