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Legge “Sardi nel Mondo”: la replica dell’assessore Liori

 L’assessore del Lavoro, Antonello Liori ha risposto alla lettera aperta firmata dall’Ufficio di presidenza della Consulta, dai presidenti di Federazione e da molti consultori dopo l’approvazione da parte della Giunta regionale del disegno di legge relativo a  “Interventi a favore dei sardi nel Mondo”, presentato dall’assessore nonostante le critiche e le riserve del mondo dell’emigrazione organizzata su molti aspetti della normativa. Dopo una lunga ricostruzione dei fatti l’assessore conclude “è naturale che si tratti di un provvedimento legislativo di iniziativa dell’Assessore in carica, che quindi può anche non essere condiviso al 100%”. Come a dire la legge è mia e la faccio come pare a me, dando prova di decisionismo ma di insufficiente sensibilità democratica.

La stessa che è stata contestata nella lettera aperta firmata dall’Ufficio di presidenza della Consulta, dai presidenti delle Federazioni dei circoli sardi, da molti consultori e dai rappresentanti delle comunità sarde nel mondo.

 

Nella nuova legge si ritorna a un potere concentrato nelle mani dell’assessore che decide in modo discrezionale come e a chi distribuire le risorse, si annulla la funzione e il ruolo del vicepresidente vicario della Consulta, che per consuetudine è un rappresentante degli emigrati (pardon dei ‘sardi nel mondo’), si introduce la figura di nuova creazione delle “Associazioni di promozione sociale” per fare concorrenza ai circoli e alle strutture dell’emigrazione organizzata. Tra quelle iscritte all’albo della Regione nessuna si è mai occupata delle tematiche dell’ emigrazione. Il sospetto, non dichiarato, dai rappresentanti delle comunità sarde nel mondo,  è alimentato dal secondo coma dell’ art. 8 del disegno di legge: “ Il riconoscimento delle associazioni di promozione sociale è disposto con decreto dell'Assessore regionale del Lavoro”. A pensar male si fa peccato, diceva Andreotti, ma spesso ci sui azzecca.

Ecco di seguito il testo della risposta dell’assessore Liori alla lettera aperta

 

“E’ con forte perplessità che ho letto alcuni passaggi della ‘lettera aperta’ che mi è stata inviata da alcuni dirigenti della rete dei ‘Sardi nel mondo’.

Innanzitutto, sul tema del disegno di legge “Interventi a favore dei sardi nel Mondo”, recentemente approvato in Giunta regionale, è bene ricordarne l’iter. Dopo le prime riunioni, avute a partire dal mio insediamento nell’agosto 2011, ho condiviso la sollecitazione, che proveniva dalla rete dei Sardi nel mondo, di procedere alla stesura di una nuova legge in sostituzione della 7 del 1991, considerata oramai non più adeguata ai tempi. Perciò, sin dal mese di febbraio 2012, tutti gli attori della rete (circoli, federazioni, associazioni di tutela e consultori) sono stati invitati ad inviare suggerimenti, osservazioni, idee e proposte per collaborare alla stesura, iniziativa che ha prodotto una ventina di risposte.

Una prima stesura del ddl è stata sottoposta via mail (19 giugno) all’attenzione di tutti i consultori, quindi è stata discussa in occasione della Consulta regionale (29 giugno). Durante questa riunione sono state recepite ulteriori osservazioni, con una dichiarazione di disponibilità (come si può rilevare anche dal verbale della Consulta) a ricevere altre proposte, con la garanzia che ci sarebbe stato un ultimo passaggio con il Comitato di Presidenza della Consulta, avvenuto il 26 luglio. Anche in quella occasione  sono state vagliate le osservazioni presentate ed accolte alcune proposte condivise, addirittura consegnando ai componenti del Comitato l’elenco di quelle recepite.

Ovviamente, da quel momento l’iniziativa diventava esclusivamente formale e, dopo le dovute verifiche di carattere legale, è stata presentata ed approvata in Giunta il 10 ottobre. Quindi, il testo definitivo è stato inviato a tutti (circoli, federazioni, associazioni di tutela e consultori) il 17 ottobre, appena avvenuta la pubblicazione del provvedimento sul sito istituzionale. Perciò, considero ingrato affermare di “non avere ricevuto le informazioni necessarie”, trattandosi, come si evince  dall’iter percorso, di un ddl ampiamente partecipato e dibattuto. Ciò detto, è naturale che si tratti di un provvedimento legislativo di iniziativa dell’Assessore in carica, che quindi può anche non essere condiviso al 100%.

Per quanto riguarda la nota sui suggerimenti per il Piano annuale, gli uffici l’hanno inviata, seppure in tempi diversi, a circoli, federazioni ed associazioni di tutela, e non ai consultori, presumendo che i componenti della Consulta avessero comunque un rapporto costante con le strutture che in quell’organismo rappresentano. Però, il suggerimento è certamente recepibile ed i consultori saranno prossimi destinatari delle note che possono riguardarli.

La decisione, presa in Consulta il 29 giugno, di salvaguardare la quota vitale dei contributi a circoli, federazioni ed associazioni di tutela, con un primo acconto del 35%, è stata mantenuta: tra luglio ed agosto gli uffici hanno provveduto alle liquidazioni e, rispettando i tempi dell’amministrazione pubblica, i contributi  sono stati incassati ad ottobre. Non si era fatta alcuna promessa sul pagamento delle restanti quote entro il 2012, infatti, man mano che la situazione si è fatta più chiara, ci siamo resi conto che ciò rischiava di diventare impraticabile. Peraltro, ancora oggi, il plafond ulteriore assegnato non è ancora formalmente noto all’Assessorato del Lavoro e da questo dipenderà l’erogazione del secondo 35% del contributo. Il restante 30% non è in discussione, ma, poiché la Legge finanziaria 2012 prevede un’anticipazione pari al 70% con quota residua da erogare dopo la presentazione dei rendiconti, ovviamente si potrà procedere al pagamento solo dopo marzo 2013.

Capisco la contrarietà all’ipotesi del taglio lineare del 30% per il bilancio 2013, ma si tratta di un preciso input ricevuto dalla Giunta regionale, in particolare dall’Assessorato della Programmazione, competente  per la predisposizione del bilancio. La riduzione dello stanziamento potrà eventualmente essere modificata in sede di discussione del Bilancio in Consiglio regionale. La nota, arrivata dal mio Assessorato, era perciò una corretta informazione, che si è ritenuto di dover fornire a tutta la rete.

Il timore per la ventilata eliminazione di tutta la comunicazione mi pare eccessivo. Al momento si tratta della scelta dell’Amministrazione regionale di non procedere all’affidamento della ripetizione dei servizi per la realizzazione, gestione, messa in onda e pubblicizzazione del format televisivo “Sardegna nel mondo”. Infatti, la spesa per questo programma, avviato meno di un anno fa, non è stata considerata prioritaria dalla Giunta che, nella deliberazione del 21 maggio, ha determinato i plafond da assegnare agli Assessorati nel rispetto del patto di stabilità interno, individuando le spese ritenute imprescindibili, in particolare spese per il cofinanziamento di programmi comunitari, emergenza sociale e spese la cui mancata realizzazione comporta detrimento del pubblico servizio o danno. E’ facile intuire che la trasmissione televisiva non può rientrare nei casi richiamati e che, considerata l’emergenza sociale che siamo chiamati ad affrontare e sostenere, come Assessorato del Lavoro ho dovuto occuparmi di ben altre vertenze.

Comunque, è comprensibile l’allarme che agita la comunità dei Sardi nel mondo ed in particolare coloro che dirigono i Circoli per i problemi che scaturiscono dal taglio delle risorse. Ma non si può dimenticare che stiamo vivendo un momento difficile per le casse della Regione ed il rispetto del ‘Patto di stabilità interno’, che non viene “adottato dalla Giunta”, ma è imposto dalla leggi dello Stato, impone forti limitazioni in termini di priorità della spesa. Ovviamente, resta il mio impegno per valutare e venire incontro, secondo le mie possibilità, alle esigenze prospettate. E’, però, molto importante che gli attori di questa rete comincino a riflettere su un futuro, che in tempi brevi non si prospetta certamente più roseo e fa presagire qualche scelta dolorosa, rivedendo tipologia, finalità ed organizzazione di questa rete, che tanto finora ha dato alla Sardegna, ma che tanto può continuare a dare, seppure privata di una parte consistente delle risorse.

 

Antonello Liori

Assessore del Lavoro della Regione Sardegna

 

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