Sfogliando l’archivio del Messaggero storico, tra quelle pagine ho ritrovato anche frammenti della mia vita sociale dedicata ai circoli in Belgio. Ricordi che riportandomi indietro nel tempo oggi più di ieri, insisto nel dire malgrado la nostra impreparazione e i nostri limiti personali, il nostro impegno è stato grande e siamo riusciti a realizzare tantissime cose che hanno lasciato il segno.
Rivedendo nelle pagine del giornale dell’ottobre del 1979 la foto di Manneken Pis vestito con il costume di Nuoro non resisto al desiderio di narrarvi la storia. A quell’epoca abitavo Bruxelles, ed ero segretaria della Lega dei Circoli, (per la prima volta nel consiglio della Lega c’era una donna). Era venuta in Belgio una delegazione regionale della quale faceva parte il caro Ulisse Usai per discutere dell’andamento dei circoli. La riunione era prevista in un circolo assai lontano da Bruxelles, senonchè quando ci reccammo all’appuntamento trovammo porta chiusa e nessun cenno che potesse spiegare il perchè. Eravamo d’inverno, tutto era coperto di neve e di gelo. Per prendere un caffè caldo che ci rincuorasse finimmo per andare in un locale di un nostro corregionale non lontano da quel circolo.
Cosi parlando di una cosa e l’altra, sapendo che il 1979 era il millesimo della città di Bruxelles, mi venne in mente che sarebbe stato bello di offrire un costume sardo al Maneken Pis. Era una cosa molto diffusa, tutte i gruppi culturali del luogo offrivano un loro costume in segno d’amicizia. Fu cosi che si decise seduta stante che si sarebbe chiesto al comune della città di Nuoro se potesse rispondere alla nostra proposta.
La cosa andò a buon fine. Mi reccai all’assessorato alla cultura della città di Bruxelles per puntualizzare con i responsabili del guardaroba di Manneken Pis, la manifestazione di consegna. Mi chiesero di andare con il costume almeno tre giorni prima.
Era prevista una bella attività non solo veniva da Nuoro una delegazione di rapresentanza ma anche un gruppi folclorisitco di balli sardi. Fu convenuto con le autorità locali che la loro esibizione si tenesse nella Grand Place.
Tre giorni prima della data andai nel loro ufficcio come previsto e allora capii il perchè della loro richiesta, il costume era inadattabile perché chi lo aveva cucito non aveva tenuto conto che la statua era di bronzo e non articolata. Tornai a casa delusa, ne informai il presidente della Lega. Non si poteva tornare indietro, allora decisi di modifficare il costumino eliminando cuciture varie. Una manipolazione che mi costò una notte di lavoro. Comunque Maneken Pis poté vestire il costume sardo per la gioia di tutti i presenti che per l’occasione fummo invitati per un brindisi all’Hotel de Ville. Purtroppo, dopo la cerimonia il gruppo folk non danzò nella Grand Place perché scoppiò un temporale.
Maneken Pis possiede un ricchissimo guardaroba, il costume della città di Nuoro è il N° 439
Anna Maria Sechi (Belgio)