Caro Messaggero Sardo,
ti scrivo per ringraziare tutto lo staff del vostro giornale che leggo, gusto e ammiro da decenni appunto per il “messaggio” che trasmette, con molta oggettività, franchezza e semplicità alle migliaia di famiglie e individui “sardi” sparsi nel mondo.
Sono Missionario di San Vincenzo da quasi 50 anni qui in Madagascar; senza il “Messaggero” sarei stato a digiuno di “sardità”, di realtà positive e negative, vissute dai conterranei.
Risento come uno schiaffo per noi lontani la prospettiva che, Dio non voglia, siate obbligati a chiudere i battenti del simpaticissimo, utilissimo, tonificante “Messaggero”.
Sono sogni nel cassetto i futuribili “mezzi sofisticati, modernissimi” di comunicazione tipo Internet e trucchi “ultra” accessibili, per anni ancora, a pochissimi privilegiati danarosi.
Per molti di noi, terra terra, in savana, senza telefono né energia elettrica, sarà un vero buio di messaggi.
Coraggio, vi sosteniamo anche con la preghiera, oltre che con un consenso grato per quanto fate: “Chi Deus bolu paghedi!”.
Auguro a voi tutti Anno nuovo, Vita nuova e approfitto per indicarvi il mio nuovo indirizzo.
P. Giovanni Razzu - Ekar (Madagascar)
Caro Padre Razzu, la ringraziamo per le belle parole con cui ha gratificato il nostro impegno. Purtroppo la nostra missione sembra finita. Altri sono pronti a raccogliere il testimone, non sappiamo se con il nostro stesso spirito. Speriamo bene. Abbiamo aggiornato il suo indirizzo.
Speriamo che in qualche modo possa avere notizia di questa nostra risposta che per il momento possiamo pubblicare sono in internet che, come ci ha ben spiegato, non è un mezzo molto diffuso là dove lei è impegnato nella sua caritatevole missione.