Benvenuto nel Sito dell`Associazione Culturale  Messaggero Sardo

HomeStoria e CulturaMusicaMusica : La Cultura delle Launeddas

Musica Sarda

Musica : La Cultura delle Launeddas

Cabras - I Suoni del Maestro Giovanni Casu

 Launeddas

Proseguendo il mio impegno per valorizzare la musica sarda, in queste settimane ho pubblicato presso la Solinas Edizioni di Nuoro un’opera interamente dedicata agli strumenti tricalami, simbolo dell’organologia dell’Isola: “La Cultura delle Launeddas. Cabras. I Suoni del Maestro Giovanni Casu” (305 pp).

La prima edizione (a tiratura limitata) e già esaurita, poiché è stata interamente acquistata dalla Provincia di Oristano.

Per studiare la cultura delle launeddas principale riferimento è stato il Maestro Giovanni Casu che è il più rappresentativo soadori de so(n)us de canna della cosiddetta scuola di Cabras, paese nel quale è nato nel 1933. In Sardegna è conosciuto anche come “Paui”, soprannome che ha ereditato dal padre (tziu Salvadoi, nato nel luglio del 1893) originario di Paulilatino.

Giovanni Casu è sinceramente affezionato alle tradizioni locali. A partire dagli anni Ottanta del secolo scorso, si è distinto anche come didatta, riuscendo a trasmettere le proprie conoscenze a oltre centocinquanta allievi (i suoi allievi più diretti sono Efisio Meli, Daniele Dessì, Sergio Melis ed Erica Loi). Anche per questo, ha ricevuto premi di vario tipo e numerosi attestati pubblici per la sua meritoria attività di maestro di suoni. Nei primi anni Cinquanta del secolo scorso, ha iniziato a suonare all’estero, maturando significative esperienze interculturali a contatto con differenti musicisti etnici e con maestri orchestrali. Tuttavia ha sempre evitato di ibridare il repertorio tradizionale e si rifiuta di seguire mode passeggere legate al mercato musicale o a quello  turistico. Ed è anche per questa sua caparbietà conservativa che viene apprezzato come solista e unanimemente stimato quale autentico rappresentante della musica sarda. Una musica che, per la sua specificità, andrebbe valorizzata come bene dell’umanità, come ho già avuto modo di ribadire anche dalle colonne de “Il Messaggero Sardo”.  

Giovanni Casu aveva imparato a suonare da suo fratello Daniele (deceduto nel 2001), ottimo suonatore (amico di Felice Pili) e apprezzato costruttore di suoni. 

A Cabras, il termine “maestro” non veniva tradizionalmente impiegato per insignire i suonatori di launeddas: chi desiderava imparare doveva saper osservare e ascoltare con attenzione. I luoghi nei quali si poteva udire il repertorio tipico del paese erano su magasinu, le chiese e le strade del paese, nelle quali venivano ritualmente eseguite le sonate per le processioni o le serenate alle ragazze. A nove anni, Giovanni Casu aveva iniziato a suonare nelle processioni di Cabras, paese che annovera diversi illustri suonatori quali Giovanni Pinna (detto su Brichi), Giovanni Lai, Salvatore Piras (detto Pallotteddha), Salvatore Dessì (detto barra de ferru), Giovanni Melis ( tziu Juanne Mei), Giuseppino Tzottu, Peppino Canu (detto Larvas de oru).

Giovanni Casu è certamente, oggi, anche uno dei più richiesti costruttori di launeddas. Come noto la tecnica costruttiva delle launeddas è legata a un’arte practica ricca di segreti, che i suonatori non sono soliti svelare. A lui si deve, tra l’altro, la conoscenza del cuntzertu detto su moriscu (il moresco), la cui denominazione farebbe intendere una certa parentela/discendenza con strumenti d’origine africana. Nelle sue ricerche, Andreas Fridolin Bentzon aveva evidenziato l’arcaicità del repertorio crabarissu, le cui sonate principali sono quelle dei Passu ’e dusu, Passu ‘e trese, Passu ‘e cantai, inoltre quelle de sa Processione (oggi definita “sa pastorella”) e de sa Missa, che i suonatori apprendevano stando a diretto contatto con l’organista della parrocchia. Caratteristica dei suonatori di questo paese è, ancora oggi,  quello di usare i sonus de canna soprattutto per accompagnare le melodie de su cantadori . Giovanni Casu si è spesso esibito in coppia con i due più noti cantanti locali: Salvatore Manca (detto Gavourru ) e Salvatore Murtas quest’ultimo recentemente deceduto. C’è da augurarsi che il Comune, la Provincia di Oristano e la Regione si attivino per tutelare e promuovere in modo adeguato tutta la tradizione crabarissa, che per troppi anni è stata ingiustamente sottovalutata nonostante rappresenti un saldo punto di riferimento per la valorizzazione della musica popolare (strumentale e vocale) sarda nel mondo.  Ciò premesso, lo scopo dei miei progetti culturali e di questa ultima pubblicazione è quello di dare impulso e valore a tutta la civiltà musicale sarda, per questo motivo nell’opera ho dato rilievo anche al ricordo di suonatori illustri quali Efisio Melis, Aurelio Porcu, Felicino Pili, Dionigi Burranca, per alcuni dei quali, alcuni anni or sono, ho scritto i saggi monografici contenuti ne I Maestri delle Launeddas.  

 

Paolo Mercurio

etnomusicologo

 

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalita illustrate nella pagina di policy e privacy.

Chiudendo questo banner , scorrendo questa pagina,cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all`uso dei cookie. Per saperne di piu'

Approvo

Pubblicità big

Archivio

In questa sezione potrai trovare tutti i numeri del "Messaggero Sardo" dal 1969 al 2010

Archivio Nuovo Messaggero Gds Online...

Circoli

Elenco completo di tutti  i circoli sardi in Italia e nel Mondo, le Federazioni e le Associazioni di tutela.

Sport

Le principali notizie di tutti gli sport.

In Limba

Le lezioni in limba, il vocabolario e le poesie in limba.

doğal cilt bakımı doğal cilt bakımı botanik orjinal zayıflama ürünleri doğal eczane avon