Veri gioielli architettonici, testimoni di un’epoca, quale quella medievale e delle sue trasformazioni, saranno presentati nei loro dettagli in una serie di immagini fotografiche esposte nella sala conferenze della Casa d'Italia.
Il Romanico è per la Sardegna il primo vero linguaggio artistico di respiro internazionale. L’Isola aderisce ai nuovi stili architettonici che arrivano dal continente insieme ad eccellenti maestranze che ne caratterizzeranno in maniera innovativa e indelebile il volto artistico. Testimoni maestosi di questa età d’oro della cultura e dell’arte, sono le oltre 150 chiese disseminate nel territorio: imponenti cattedrali, abbazie e raffinate chiese monastiche costruite in pietra locale sono in quell’epoca importanti luoghi di aggregazione, centri di cultura, sedi e simbolo del potere ecclesiastico. La tipologia costruttiva è frutto dell’applicazione delle idee planimetriche e costruttive del gotico circerstense unitamente a simbologie geometriche e zoo antropomorfe che accompagnano l’intero evento costruttivo. Nella prima metà del XII secolo si diffonde inoltre l’opera bicroma che affianca le pietre vulcaniche a quelle calcaree: ecco allora sorgere la Chiesa della SS. Trinità di Saccargia, S. Maria di Tergu e la Chiesa del SS Crocefisso di Bulzi. Il simbolo per eccellenza della nuova stagione del romanico sardo è S. Gavino di Porto Torres, maestoso esempio di basilica ad absidi contrapposte che riprende modelli planimetrici di età classica, contemporanei cronologicamente a quelli della fabbrica del Duomo di Pisa dalla quale giungono i migliori mastros pisani.
“Le strade del tempo” è un progetto ideato e curato da Francesco Ledda (Storico dell'arte) e Mariella Cortès (giornalista), fatto di ricerche, personaggi, percorsi e scoperte che raccontano la Sardegna nelle sue varie epoche.