E folklore con l’esibizione del gruppo sardo “Ichnos” e brianzolo “Firlinfeu” ed il concerto musicale di chiusura di Piero Marras e il suo gruppo “Procurade 'e moderare”.
Al convegno, coordinato dal presidente del circolo sardo di Monza, Salvatore Carta, e dal responsabile della Circoscrizione dei circoli sardi della Lombardia, Antonello Argiolas, hanno preso parte, anche i rappresentanti del Comune di Monza: il sindaco Marco Maria Mariani e l’assessore al turismo Andrea Arbizzoni.
La Fasi era rappresentata da Serafina Mascia, vice presidente vicario. Due le relazioni: una del giornalista Paolo Pulina, l'altra dello storico Stefano Pira, docente nell’Università di Cagliari.
I rappresentanti della Fasi hanno manifestato la preoccupazione degli emigrati per la crisi economica che sta attanagliando la Sardegna e riducendo drasticamente il numero degli occupati. È stata anche sottolineata l'importanza della battaglia per contrastare il pauroso aumento del costo dei biglietti imposto dalle compagnie di navigazione marittima.
Paolo Pulina ha messo in rilievo, nell' ambito del pensiero federalista di Carlo Cattaneo, la sua attenzione particolare nei confronti del “caso Sardegna”. Cattaneo era interessato a conoscere l’indole di tutti i popoli che vivevano sul territorio italiano ma aveva un occhio di riguardo per la Sardegna, non solo per rilevarne le arretratezze ma anche per prospettare concrete soluzioni per eliminare o quantomeno ridurre questi ritardi. Da qui discende la stesura da parte Cattaneo di diversi saggi sull'isola alla luce della documentazione fornitagli da diversi corrispondenti sardi (Giorgio Asproni, prima di tutti).
Pulina ha concluso richiamando le parole di Giuseppe Mazzini, il quale scrisse ai figli del mazziniano sassarese Gavino Soro Pirino: “Amate la patria ch’è l’Italia, la vostra culla che è la Sardegna, la povera, la buona, leale Sardegna che i Re hanno sempre tradita e che non risorgerà se non sotto una bandiera di popolo”.
Quelle sul federalismo e sulle sue peculiarità sono state riflessioni ampie che hanno appassionato i presenti in platea, affascinati anche dalla capacità oratoria di Stefano Pira (figlio di Michelangelo, uno dei più acuti studiosi della cultura e della lingua sarda). Pira, docente di Storia contemporanea e di Storia della Sardegna nell'Università di Cagliari, ha tratteggiato il quadro storico dell'isola nel periodo pre-unificazione soffermandosi sui diversi problemi con cui hanno dovuto fare i conti i rappresentanti del governo sabaudo propensi ad emanare editti, poco avvezzi a tener conto di usi e tradizioni sociali del popolo sardo. Contro questa logica centralistica Cattaneo, Tuveri e Asproni si sono battuti all'unisono.
“Sa Die” sardo-brianzola è stata preceduta dall’inaugurazione, nell’Urban Center Binario 7, della mostra “Fratelli d’Italia” voluta dalla FASI per celebrare il 150° anniversario con un concorso internazionale di illustrazione, grafica e satira.
M. P.