Nel libro appena pubblicato di Lina Unali “Rapporto sulla Cina” si legge di tanti eventi ignoti ai più, si potrebbe anzi dire che il volume riveli un gusto marcato per la scoperta di elementi nascosti sotto la superficie di nozioni accettate e di luoghi comuni quotidianamente circolanti. Per il lettore sardo potrebbe essere particolarmente interessante, ad esempio, la notizia che ci fosse a partire dal 1858 un consolato del Regno di Sardegna a Hong Kong e che quindi istituzioni presenti nell’isola siano da considerarsi, in un certo senso, antesignane nell’apertura di moderni contatti con la Cina. Tali inconsuete presenze nel volume “Rapporto sulla Cina” sembrano originarsi da una particolare affettività nei confronti della Sardegna che porta Lina Unali a indagare realtà istituzionali e culturali non sufficientemente finora considerate. La stessa cosa dicasi per il suo modo di avvicinare la letteratura e in particolare Grazia Deledda attraverso i riferimenti alla Cina presenti nei suoi romanzi e novelle dopo essersi in anni precedenti occupata del vagheggiamento del mondo bizantino che i suoi scritti ampiamente testimoniano.
Ma questo naturalmente non è tutto nello zampillante, estremamente vitale, volume di Unali. Molto avvincente è anche quanto vi si dice circa i rapporti di vassallaggio che le nazioni asiatiche intrattennero con la Cina per secoli, del loro orientamento nella preferenza di certe dinastie anziché di altre, persino della loro resistenza armata ad alcune di esse. Vi si arguisce che lo sviluppo della loro storia deve essere visto come parallelo, mai veramente indipendente dai poteri regnanti altrove.
Da qui si sviluppa la trattazione particolare del tema interasiatico da Unali considerato quasi come un metodo a se stante di analisi storica e culturale, un modo per sfuggire efficacemente alle limitatezze dell’etnocentrismo, per uscire da sé, si direbbe usando una terminologia cara agli psicologi, dalla propria storia e dalle proprie storie.
Lina Unali è scrittrice e poetessa. Nata a Roma da famiglia sarda, è professore ordinario di Letteratura inglese all’Università di Roma Tor Vergata. Ha insegnato Letteratura americana all’Ateneo di Cagliari (1969-1982). Ha attraversato in lungo e largo i cinque continenti. Si interessa ai rapporti interculturali tra l’Occidente e l’Oriente. Nella università di Tor Vergata ha fondato il centro “Asia and the West” e un Master in Relazioni internazionali.
Tra le pubblicazioni si segnala “La Sardegna del desiderio” (Rispostes 1990), “Generale andaluso” (Edes, Editrice democratica sarda) 2006 e “Viaggio a Istanbul” (Edes 2009). “Rapporto sulla Cina” è edito da Editori Riuniti University Press (euro 20,00).
Antonella Amato