Con il suo nuovo libro intitolato “Luogosanto Paese di Gallura. Aspetti storico-sociali” Nicolino Pisciottu torna ad onorare il suo paese che per la sua storia (ma non mancano risvolti leggendari) e per il suo connettivo sociale tale onore se lo merita. Onorarlo, poi, con un un’opera scritta non è qualcosa di precario come può esserlo una rivisitazione orale che, da generazione a generazione, lascia poche tracce.
Di questo parere, dell’importanza, cioè, di Luogosanto, è convinto anche il ben noto professor Giuseppe Doneddu, docente all’Università di Sassari. <<Cultura, spiritualità e bellezza del paesaggio, ― scrive nella presentazione del libro ―, gentilezza degli abitanti, artefici di un’antropizzazione del territorio in cui, intorno all’insediamento stretto alla basilica, i tipici stazzi qui ubicati offrono un’ulteriore nota d’interesse. Tali riferimenti appaiono di per sé sufficienti a giustificare una particolare attenzione verso Luogosanto ed i suoi abitanti>>.
Il libro si apre, oltre alla presentazione di Doneddu, con una lucida introduzione dell’autore che non si dichiara scoraggiato dal fatto che negli anni ’80-’90 molto si è detto e scritto su Luogosanto, dichiarando di avere <<l’“ambizione” d’inquadrare in uno sfondo storico diverso, nella fattispecie religioso, i fatti che si sono succeduti nel tempo e che hanno dato vita, nel corso dei secoli, alla comunità nella quale noi stessi viviamo>>.
Dopo questo incipit chiaro e incisivo, il contenuto del libro scorre spedito per 320 pagine ordinate in due parti (Parte I, “La Storia” e Parte II “Aspetti socio-antropologici”), per un insieme di XXVI capitoli.
Per avere un’idea completa dell’opera anche in senso tecnico-strutturale sembra importante elencare i titoletti di ogni capitolo: Luogosanto nel Neolitico, Religione nel Neolitico, Luogosanto nuragica, La religione dei nuragici, Un paese contro l’invasione etrusca?, Toponomi nella storia di Luogosanto, Tracce romane, Dall’Alto Medioevo agli Arabi, Un paese a prova di pirati?, Il periodo giudicale, Luogosanto e la Gallura sotto i Pisani, La “leggenda aurea” di Luogosanto, La società nel periodo giudicale, La Gallura e Luogosanto durante il XIV secolo, La Gallura e Luogosanto nei secoli XV e XVI, La Gallura e il paese nel 1600, Il 1700 sabaudo, L’800 sabaudo in Gallura e a Luogosanto, Luogosanto nel primo ventennio del 1900, Il ventennio fascista fra cronaca e storia, dal secondo dopoguerra ad oggi, Ipotesi sull’origine dello stazzo, Tradizioni, costumi, credenze, La lingua e la poesia, Il fenomeno delle chiese campestri: Ipotesi sulla loro origine, Notizie sulle chiese campestri: breve storia di esse, Scuola, giochi, sport, spettacoli, Ipotesi socio-psicologica sulla comunità luogosantese.
Questa elencazione che può sembrare irrituale la dice lunga sulla precisione e la meticolosità dello scrittore che vorrebbe, oltre che informare il lettore, facilitargli il compito di una consultazione dettagliata (e puntuale secondo la necessità del momento di chi legge, con poco tempo a disposizione) per la quale, in buona parte il libro è stato concepito. Va detto anche, fatto anche questo non comune, che per ogni capitolo viene riportata alla fine una nutrita bibliografia.
Un libro importante, questo di Nicolino: necessario perché, oltre al primo vero libro dedicato a Luogosanto (fatto salvo l’importantissimo “Luogosanto storia e vita” (Edizioni Chiarella, Sassari, 1969) di don Giuseppe Inzaina, indimenticato parroco di Luogosanto dal 1953 al 1974, e a qualche altra intrapresa culturale-informativa, di Luogosanto si era trattato quasi sempre in tono leggendario o romanzesco.
Entrando più a fondo nello spirito che ha ispirato questo libro, e cioè la finalità dell’autore di produrre qualcosa che abbia la connotazione di “operazione di servizio” per gli abitanti del suo paese (dei quali ogni cosa, anche la più piccola, gli sta a cuore), sembra importante sottolineare almeno due vere e proprie “scoperte” di Nicolino: una di natura archeologica, è l’individuazione di un piccolo, ma intero e riconoscibilissimo dolmen nello stazzo della moglie, Lu Palazzu, mai notato da altri. Un’altra notizia “umana”, della quale, a quanto mi risulta, nessuno aveva mai parlato, è la presenza in paese di Jacob Peltz di Natale, un medico ebreo di origine rumena, che dopo aver ottenuto il rilascio della carta di soggiorno a Padova nel 1936, arriva a Luogosanto in sostituzione del medico locale dottor Michele Muzzetto. <<Dopo due anni ― scrive Nicolino ―, durante i quali il medico ebreo strinse rapporti di amicizia con la popolazione ed in particolare con il faramcista dottor Orecchioni, nel 1938, fu costretto a lasciare il paese in seguito alle leggi razziali. Anche dopo che tornò in Romania e successivamente, dal 1948 in poi, in Israele, tenne con la famiglia Orecchioni una lunga corrispondenza epistolare che si protrasse fino alla metà degli anni ’90>>. Non solo queste le “scoperte” di Nicolino Pisciottu. Basterebbe pensare ai quasi sconosciuti miracoli avvenuti durante la Peregrinatio Mariae del 1949, che portò la Madonna per tutta la Gallura.
Il pregio del libro trae linfa nuova anche dalle abbondanti notizie, specialmente del primo ventennio del ’900, ma anche dalla trattazione dell’intera storia che riguarda il paese. Storia nella quale lo spirito religioso, così vivo in tutta la Gallura e particolarmente a Luogosanto, impersona uno degli assunti portanti nei quali la devozione per La Madonna di Locusantu vibra di sentimento concreto che va molto più in là della comune religiosità.
In poche parole, un libro che mancava, utile, che ogni famiglia che risiede a Luogosanto dovrebbe avere. Un piccolo vangelo laico orientato, come già detto, verso una finalità di “servizio” e di pacifica, informata convivenza.
Il libro verrà presentato a Luogosanto, nell’Auditorium comunale “Petr’Alluttu”, venerdì 23 maggio, alle 18.
Franco Fresi