La Regione Autonoma della Sardegna ha una bandiera, un gonfalone e un sigillo. Si potrebbe completare la normativa “identitaria” con l’indicazione dell’Inno Ufficiale e promuovere un “Concorso di idee” (a costo zero) per musicisti Sardi, ovunque risiedano, finalizzato all’elaborazione e all’orchestrazione del nuovo inno della nostra Isola.
E’ prevedibile che le Orchestre e i Cori dei Conservatori di Cagliari e Sassari sarebbero orgogliosi di eseguire ed incidere la partitura vincitrice.
In Consiglio Regionale, lo scorso 28 aprile, è risuonato il “Procurad’e moderare”. In questo momento storico, in Sardegna esistono tre proposte di inno: “Cunservet Deus su Re”, ovvero l’ “Hymnu Sardu Natzionale”, di G. Gonella e V. Angius, che B. Saba propone con un nuovo testo; “Sardigna – Innu Sardu” di L. Silesu e A. Casula “Montanaru”; “Procurade ‘e moderare”, testo di F. I. Mannu di Ozieri e melodia popolare della Sardegna, tratta dai “Gosos”.
Il primo inno risulta chiaramente “monarchico” e il nuovo testo non può modificare le strutture ritmico-melodiche proprie di un linguaggio musicale estraneo alla Sardegna. Adottarlo equivarrebbe ad avere un inno in contraddizione con la presa di coscienza identitaria della Regione Autonoma Sardegna, confermata in occasione de “Sa Die” 2014 dall’assessore Claudia Firino e dal presidente Francesco Pigliaru, cioè un inno “coloniale”.
La composizione di Silesu e Montanaru rispetta i canoni dell’inno “repubblicano”, sia nel testo sia nella musica, caratterizzata dalla cellula ritmica “militare”, secondo la definizione del M° Carlo Delfrati, propria della “Marsigliese” e del “Fratelli d’Italia”. Non essendo conosciuto dai Sardi, tuttavia, non risponde alla caratteristica essenziale di “musica popolare”, cioè “fatta propria dal popolo”.
“Procurade ‘e moderare” rientra pienamente nella categoria di inno “repubblicano” e presenta le peculiarità di composizione “popolare”, sia per quanto attiene al testo, sia relativamente alla linea melodica mutuata dai citati “Gosos”.
Qualora diventasse Inno Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna, sarebbe indispensabile curare in modo particolare gli aspetti armonico ed agogico, al fine di connotare le versioni per organici diversi dell’ inno stesso nel pieno rispetto del valore identitario dell’ elaborazione e dell’ orchestrazione della nostra “bandiera musicale”.
Antonio Deiara
(Docente di Musica I.C.S. Ittiri – SS - già Supervisore al B.F.D. del Conservatorio “L. Canepa” – Sassari).