Il comune di Villasor ha ricordato la figura di Tullio Locci, il “patriarca” dell’emigrazione sarda organizzata, morto a Savona all’età di 103 anni, intitolandogli il Centro di accoglienza per anziani realizzato dall’amministrazione nella vecchia sede del municipio.
Per onorare la memoria dell’importante concittadino, scomparso nel 2008, l’Amministrazione comunale e la Proloco hanno organizzato una serie di manifestazioni che si sono succedute in due giornate e che hanno visto, venerdì 3 ottobre, il coinvolgimento degli alunni dell’Istituto “E. Puxeddu”.
Sabato è stato intitolato a Tullio Locci il nuovo Centro di accoglienza per anziani, in via R. Cocco.
Successivamente , nella sala riunioni del consiglio comunale, nel Castello Siviller, la figura di Tullio Locci e il suo impegno in difesa degli emigrati e la sua lotta per la conquista della “continuità territoriale” è stata ricordata in un convegno, moderato da Gianni De Candia, presidente della cooperativa “Messaggero sardo”, con interventi del sindaco Walter Marongiu, dell’assessore alla Cultura Gloria Podda, che è stata l’instancabile promotrice dell’iniziativa, del figlio di Tullio Locci, Luciano, dell’ex sottosegretario alla Marina Mercantile, Giovanni Nonne, del responsabile del settore trasporti della Fasi, Tonino Mulas, del responsabile delle relazioni esterne della Tirrenia Vittoria Mereu e della presidente della Fasi Serafina Mascia. Alle manifestazioni ha partecuipato anche il nipote di Tullio Locci, Lorenzo.
La serata è stata arricchita dalle esibizioni della cantante Maria Paola Aresu, accompagnata alla chitarra dal maestro Puddu, del coro della Scuola primaria “Su Sonadori”, della corale di Siurgus Donigala, e del gruppo folk “San Biagio” di Villasor.
Nella foto il sindaco Walter Marongiu, l’assessore Gloria Podda e Luciano Locci, scoprono la targa in onore di Tullio Locci.