Si intitola "Aspettando qualcosa", ed è ambientato in Sardegna, il libro scritto da Maria Grazia Gaggioli. Il libro è suddiviso in racconti ognuno riguardante i diversi aspetti della vita di un tempo.
Maria Grazia Gaggioli, sarda di nascita e veneta di adozione, risiede a Bassano del Grappa dove ha svolto la sua professione d’insegnante per tanti anni.
Oltre alla prosa ama anche la poesia e spesso si cimenta nella composizione di versi. Ne ha pubblicato una raccolta nel 2013 in un libro intitolato “L’ABC del mio tempo”.
Per anni ha frequentato il Cenacolo, circolo letterario di poeti e prosatori bassanesi, dove persone colte e preparate hanno contribuito ad una sua crescita culturale. In questo ambiente ha visto svilupparsi la passione per la scrittura nata negli anni della sua giovinezza. Da tempo infatti scrive in versi e in prosa ma solo recentemente si è decisa a farsi conoscere. Dopo la pubblicazione de “L’ABC del mio tempo”, ha continuato a scrivere perché questa passione iniziata come hobby è diventata il suo impegno principale.
“Una antologia di racconti. Passioni coltivate con sentimento. Un desiderio intimo di costruire relazioni, attraverso la scrittura – ha scritto in una recensione Giandomenico Cortese, giornalista e critico letterario - di comunicare quel destino che non si fa mai vedere, ma vive, reale, interpretato negli altri, e di fare di tutto ciò un libro, pagine composte da donare al lettore, così da incamminarsi assieme verso orizzonti lontani, in un viaggio da percorrere fianco a fianco, senza eccessi”.
“C’è un realismo senza magia nei racconti di Maria Grazia Gaggioli. C’è la Sardegna autentica – ha scritto Cortese - quella che piaceva a Indro Montanelli e a Fabrizio De Andrè, quella descritta magari da Carlo Levi, Salvatore Satta, D. H. Lawrence, Marcello Fois o Michela Murgia. Ma ci sono pure gli uomini e il paesaggio dipinti dai maestri della pittura veneta, racchiusi nelle loro tele, impressionate dal carattere accogliente di questa nostra gente. Sono tanti i motivi colti nella successione di tante pagine per appassionarsi ai canti di speranza che appaiono autentici crocevia nella cultura contemporanea. C’è un palese messaggio di ostinata fiducia in racconti pulsanti di serenità, e suggestiva bellezza, con una evidente missione: provate a leggerli nel modo giusto, ad alta voce”.