Il titolo “Un’eredità democratica di lungo periodo” delinea le linee guida che porterà a conoscere "un borghese intriso di un senso profondo di democrazia" (Stefano Piramentre), il suo pensiero politico e religioso, la profonda vicinanza con lo spirito Mazziniano unito ai suoi controversi rapporti con lo statista Camillo Benso conte di Cavour e l'eroe dei due mondi Giuseppe Garibaldi.
Dopo l'introduzione di Salvatore Serra, rappresentante dell'associazione, i saluti di Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari, e di Pierpaolo Vargiu, deputato della XVII Legislatura, Gian Carlo Campana coordinerà i lavori che vedranno gli interventi di Marco Pignotti, Università di Cagliari ("L'eredità democratica e la Grande Guerra"), Nicola Gabriele, Università di Cagliari ("Asproni e la classe dirigente sarda del Risorgimento"), Arianna Onidi, docente ("Giorgio Asproni si racconta: un modello di ricerca e didattica"), Nanni Bono, rappresentante GLDI.
Asproni parlamentare, giornalista e memorialista, ha affrontato la questione sarda e i temi correlati all’autonomia e al federalismo, che sono ancora di grande attualità politica. I suoi messaggi di libertà, uguaglianza e giustizia non trovano confini temporali e la celebrazione della ricorrenza della sua morte vuole ricordare l'uomo, il politico, il giornalista, il figlio della patria che ha vissuto e contribuito alla causa del Risorgimento, regalandoci memorabili pagine di storia isolana e nazionale. Il suo affetto per l'isola, che non ha mai cessato di amare dagli scranni nazionali, rimane un messaggio quanto mai attuale per un terra alla quale augurava un futuro migliore, frutto dell’impegno dei residenti.
Giorgio Asproni, per la sua sempre moderna idea di democrazia e partecipazione attiva alla vita sociale, rimane dunque il figlio prediletto di un'isola che ragiona tutt'oggi sulla sua indipendenza economica, politica e sociale anche in un ambito federalistico.