“Su patriotu sardu a sos feudatarios” (meglio conosciuto come “Procurad’e moderare”) scritto da Francesco Ignazio Mannu, nobile magistrato di Ozieri, durante i moti antifeudali del 1794 sarà l’inno ufficiale della Sardegna.

Sabato 28 aprile, alle 16.00, il Consiglio regionale, riunito per le celebrazioni de Sa Die de sa Sardigna, approverà la proposta di legge per l’adozione come inno ufficiale della Sardegna del brano scelto dalla Commissione Autonomia.

La proposta di legge sull’inno porta la firma del capogruppo del Pd Pietro Cocco ed è stata sottoscritta da 29 consiglieri di vari schieramenti.

La Commissione ha esaminato anche altre due proposte: l’inno della Brigata Sassari  “Dimonios”, composto dal capitano Luciano Sechi nel 1994, e “No potho reposare”, la canzone d’amore scritta dall’avvocato Salvatore Sini, di Sarule, nel 1915 e musicato  da Giuseppe Rachel.

Nella seconda parte della seduta del 28 aprile si parlerà dei 70 anni dello Statuto di Autonomia. Sarà presente, per l’occasione, una folta delegazione della Fasi, la Federazione degli emigrati sardi. Previsti gli interventi del presidente del Consiglio Gianfranco Ganau, della presidente della Fasi Serafina Mascia e dei capigruppo. Chiuderà i lavori il presidente della Regione Francesco Pigliaru.

“Il riconoscimento ufficiale dell’inno – sostiene Cocco - contribuisce, per il suo significato storico e simbolico, per la lingua con la quale è scritto e per il valore del testo letterale, a sottolineare i caratteri identitari dell’autonomia speciale riconosciuta dalla Costituzione alla Sardegna”. Quanto sarà approvato sarà recepito nella legge regionale del 1999 con la quale è stata adottata la bandiera della Sardegna.