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Disastro ambientale nel poligono di Perdasdefogu

 Ipotizzato in un’inchiesta della magistratura che ha messo sotto sequestro il poligono militare del salto di Quirra

 

Per la prima volta in Italia un poligono militare, quello di Perdasdefogu e Quirra, è al centro di un'inchiesta della magistratura. Le attività svolte dal 1956, anno dell'apertura, sino a oggi, sono sospettate dalla procura di Lanusei di aver causato un autentico disastro ambientale, di aver contaminato aria, falde acquifere e i pascoli dove 66 aziende per un totale di circa novemila capi di bestiame erano autorizzate a lavorare dal Ministero della Difesa.

Accuse gravi: quattro ex ufficiali sono sospettati di omicidio volontario con dolo eventuale.

A capo dell'inchiesta c'è un magistrato coraggioso e capace, il capo della Procura di Lanusei, Domenico Fiordalisi. Per la prima volta è andato a scavare nei segreti militari e industriali, ha scoperto discariche illegali di rifiuti militari (pezzi di radar, componenti elettronici, ma anche eternit e pneumatici), componenti radioattivi custoditi, secondo l'accusa, senza il rispetto delle norma a tutela della salute dei lavoratori. E poi uranio impoverito nelle ossa di un agnello nato con due teste da genitori che avevano pascolato nel Salto di Quirra.

L'inchiesta è attesa con curiosità  anche dal mondo scientifico internazionale. Il fisico Evandro Lodi Rizzini, docente dell'università di Brescia e membro del Cern di Ginevra, ha avuto dal pm Fiordalisi l'incarico di riesumare le salme di 19 pastori morti attorno al poligono. Dovrà  cercare in quel che resta dei loro poveri corpo tracce di sostanze radioattive o nocive che potrebbero spiegare l'insorgenza delle loro malattie con le attività  svolte nel poligono. Compreso il brillamento di residuati bellici recuperati nei depositi militari di tutta Italia e avvenuti a Perdasdefogu fin dagli anni 70. Operazioni sospettate di aver inquinato falde acquifere che alimentavano una condotta idrica pubblica, quella di Quirra, che serviva gli appezzamenti dove si sarebbero ammalati 10 dei 18 pastori presenti (sette sarebbero morti). Secondo le relazioni degli esperti consulenti della Procura sarebbe pericoloso per la salute di animali e persone frequentare pascoli e aree teatro di esercitazioni militari. Da qui la decisione di sgombero firmata dal gip: chiunque eserciti attività agro-pastorale all'interno del poligono dovrà lasciar le aziende entro il 22 luglio. Spetterà  a Regione e Comuni trovare altre aree disponibili, indennizzare chi sta ricevendo i danni di mezzo secolo di test bellici senza controlli.           Paolo Carta

 

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