Nei giorni scorsi è morto a Genova Bruno Rombi. Scrittore, poeta, giornalista, pittore, uomo di grande cultura e di grandi doti umane, Bruno Rombi aveva 89 anni. Da mezzo secolo risiedeva a Genova ma era rimasto sempre legato alla Sardegna e alla sua Calasetta, dove era nato e aveva vissuto prima di emigrare a 31 anni. A Calasetta rientrava ogni estate per trascorrervi le vacanze. Aveva promosso la costituzione della Pro Loco e aveva inventato la Festa dell’Uva.
Il Comune di Calasetta lo ha ricordato con un manifesto funebre in cui la sindaca Claudia Mura, gli assessori, i consiglieri di maggioranza e minoranza, ricordano che con la sua arte il Maestro Bruno Rombi ha portato lustro «al nostro Paese e ricchezza nelle nostre vite». Questo il messaggio riportato nel manifesto listato a lutto affisso nelle vie di Calasetta: “Un uomo non muore mai, se c’è qualcuno che lo ricorda”.
Anche il mondo dell’emigrazione piange la scomparsa di Bruno Rombi che per tanti anni è stato un attivo dirigente del circolo Sarda Tellus di Genova e un assiduo collaboratore del Messaggero sardo.
Questo il ricordo del presidente della Sarda Tellus, Piero Canu.
“Con immensa emozione e grande responsabilità – ha scritto Canu - voglio dedicare il saluto della Sarda Tellus al Maestro Bruno Rombi.
La sua presenza nella nostra Associazione ci ha arricchito di cultura, arte e umana sensibilità. Da neo Presidente, purtroppo, non ho avuto molte occasioni personali per conoscerlo ma grazie ai racconti ed alle testimonianze di alcuni storici membri dell'associazione sono riuscito ad apprezzarne il suo valore di Uomo umile se pur straordinariamente ricco di valori ed arte.
Ho letto alcuni suoi romanzi ed in ognuno mi ha colpito il suo grande spirito di osservazione.
Un'osservazione che andava aldilà di ogni confine materiale e che diventava un'attenta ricerca di sentimenti ed emozioni primordiali.
Sono orgoglioso ed onorato della presentazione, presso la nostra Associazione, del suo ultimo romanzo "L'ultima vestizione". Ricordo, in tale occasione, un’atmosfera di grande calma e serenità.
Il Maestro è riuscito, attraverso i suoi racconti, a farci viaggiare nel tempo, nello spazio e a regalarci il significato dell'introspezione.
Caro Maestro, termino il nostro saluto con un tuo messaggio di speranza:
"Piccola, piccola, e molto lontana c'è un'altra stella, piuttosto arcana. Forse si chiama solo speranza o sei tu arcana, tu stella mia Rosa che splendi sempre radiosa, tu Rosa madre dei nostri figli". Il Presidente della Sarda Tellus Piero Canu