Il presidente dell’Associazione Culturale Sarda “Quattro Mori” di Livorno ha inviato una lettera aperta alle Istituzioni per chiedere un impegno alla riapertura dei circoli.
“Care socie, cari soci, rappresentanti delle istituzioni, partner economici, fornitori, artisti e compagni di strada – ha scritto Antonino Deias - l'emergenza sanitaria di questi mesi ci ha messi tutti a dura prova: le ordinanze e i decreti spesso non hanno tenuto conto delle specificità delle nostre associazioni e dei nostri circoli, come di quelli delle altre realtà a noi simili. Abbiamo dovuto affrontare, oltre alla sospensione di moltissime attività, anche un notevole grado di incertezza su quello che potevamo o non potevamo fare, sulle chiusure o sulle sospensioni, spesso trovandoci penalizzati senza ragione apparente rispetto alle realtà “commerciali”, soprattutto posti nella sgradevole condizione, noi che per storia e natura siamo al servizio delle nostre comunità, di non poter fare nulla per sensibilizzare, avvisare o confortare, in un momento in cui certamente ce ne sarebbe stato bisogno.
L'incertezza continua ancora, ad oggi – prosegue Deias - non sappiamo esattamente quando potranno riaprire le realtà che ancora sono interessate da provvedimenti restrittivi o quali misure o prassi ci verranno proposte nelle prossime settimane. Le Associazioni stanno cercando, con grande sacrificio ed impegno, di rispettare al massimo le indicazioni delle autorità, chiediamo ai soci di avere pazienza, di collaborare, di far sentire il loro peso di soci e di volontari a favore della propria Associazione che hanno sempre sostenuto e che sta affrontando un momento difficile.
Le Associazioni sono realtà no profit ma, spesso, hanno in essere contratti di lavoro. Sono privi di fini di lucro ma pagano affitti, utenze e imposte. Spesso hanno bilanci piccoli, proprio perché non puntano a fare utile ma solo a sostenere le attività, raramente hanno linee di credito dalle banche. Per questo oggi chiediamo impegno e pazienza: lo stop di queste settimane può essere superato se i soci continueranno ad essere presenti, se i partner commerciali avranno pazienza, se le amministrazioni cercheranno la via giusta per venirci incontro.
Più ancora del dato economico – conclude il presidente del circolo “Quattro Mori” - però ci preoccupa quello sociale: le Associazioni rispondono a necessità reali, cogenti, offrono un servizio pubblico (anche quando riservato ai soli soci) che ha un impatto sulle comunità. Le Associazioni combattono l'isolamento e la solitudine, sostengono, difendono e diffondono la cultura nelle forme della socialità, della lettura e della musica. Tutto questo oggi è fermo o rallentato”.