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Distanti ma uniti - Casa Sardegna on line

 Il Circolo ACSIT di Firenze, nonostante il lockdown, aveva deciso di ricordare ugualmenteanche nell’ emergenza sanitaria la Festa di “Sa die de sa Sardigna”, utilizzando gli stessi strumenti a distanza adottati per la scuola e il lavoro, vale a dire l’utilizzo delle piattaforme di comunicazione e video conferenza.

Negli anni passati ciascun circolo festeggiava “Sa die” con i propri sociin presenza,quest’anno è stato comunque possibile festeggiarla prendendo l’iniziativa, originale e significativa, di convocare su piattaforma on-line tutti gli oltre cinquanta membri dei consigli direttivi, superando brillantemente, in molti casi, anche il comprensibile gap tecnologico.

 

Con la partecipazione dei Circoli della Toscana, Peppino Mereu di Siena, Acsit di Firenze, Narada di Prato, Grazia Deledda di Pisa, 4 Mori di Livorno, Bruno Cucca dell'Isola d'Elba e alla presenza della Presidente F.A.S.I Serafina Masciae del Coordinatore F.A.S.I. Centro Sud Simone Pisano, con il patrocinio della Regione Sardegna e della F.A.S.I., abbiamo passato due ore liete, con una qualificata introduzione del Prof. Pietro Clemente. La serata è stata caratterizzata dalla lettura di brani di Pinuccio Sciola, Sergio Atzeni e Michela Murgia, dalla recitazionedi poesiee dalla proiezione di filmati; non potevano mancare gli intermezzi musicali delle Launeddas magistralmente suonate,in diretta da Orosei,dal Maestro Pietro Paolo Piredda.La presidente della F.A.S.I., Serafina Mascia, ha elogiato gli organizzatori, evidenziando come queste iniziative rafforzano e consolidano il legame identitario della Sardegna con gli emigrati in Italia e nel mondo esollecitando l’estensione dell’iniziativa anche ad altri circoli, non solo in Italia, ma anche all’estero.

Forti di questa piccola ma significativaesperienza, chi scrive e il presidente del Circolo ACSIT di Firenze, Angelino Mereu,hanno accolto con favore l’inattesa proposta della nostra conterranea Daniela Pilia, del circolo “Amistade”, che vive ormai da 20 anni in Cina a Shangai, di utilizzare la piattaforma per condividere iniziative tra i Circoli, annullando le distanze che ci separano.

Ben lieti di collaborare, abbiamo iniziato a programmare insieme alcuni eventi, coinvolgendo,tramite il Circolo di Shangai, il circolo di Tokio “Isola” e il Circolo di Melbourne, oltre naturalmente ai circoli della Toscana, in primo luogo Siena.

I primi due eventi si sono svolti sotto forma di lezione e conversazione del prof. Gaetano Ranieri attorno alla scoperta archeologica dei “Giganti di Mont’ ’e Prama”. Per ragioni di fuso orario e lavoro gli incontri si sono tenuti il sabato mattina, alle 10.00 ora italiana, che corrispondono alle 16.00 a Shangai e alle 17.00 a Tokio. Il primo evento si è svolto il 30 maggio, con il titolo ”Il sacrario degli eroi infranti”,mentre il secondo, il 13 giugno, è statointitolato “Archeologia nascosta nelSinis”.

Sull’onda dell’inatteso successo, il 25 luglio, si è svolto l’evento “La Sardegna vista da lontano” tenuto dall’antropologo Prof. Pietro Clemente, che ha parlato della Sardegna dagli anni ’70 ad oggi, vista da chi ha lasciato l’Isola da molti anni e che oggi la vede da lontano, nei suoi cambiamenti enei tentativi di rinascita economico sociale e di crescita culturale, per delineare le tracce della Sardegna del futuro.

Il 26 di settembre, si è svolto l’evento “Un’odissea e Rimasnobas”, anteprima di un documentario su testi di Ugo Tanda e regia di Priamo Sechi. In questa occasione abbiamo volentieri accolto anche la rappresentante del circolo di Parigi, che si è dichiarata entusiasta per l’iniziativa e disponibile ad offrire la propria collaborazione e quella del suo circolo. Il documentario racconta l’evoluzione della poesia sarda dalla forma orale a quella scritta: attraverso interviste ad esperti, viene ripercorsa la strada che – attraverso le gare poetiche – ha condotto i poeti ad abbandonare la rima e a cercare nuovi contenuti.Il ruolo dei premi di poesia – soprattutto del Premio Ozieri – è stato individuato come determinante per qualificare la produzione letteraria in versi. Poeti come Predu Mura, Benvenuto Lobina, Francesco Masala oppure Antonino Mura Ena, con le loro composizioni hanno contribuito ad introdurre contenuti nuovi e a dare vita ad una vera e propria poesia in lingua sarda.

Per i numerosi partecipanti, questi sabati hanno avuto un “lieto” limitenel tempo: questo passava in fretta e la voglia di scambiarsi idee, ricordi e suggerimenti è stata molto forte, così come notevole il senso identitario presente in tutti. L’emergenza sanitaria mondiale, nonostante la sua drammaticità, ci ha permesso di riscoprire,in forma inedita, gli stessi sentimenti e legami che abitualmentesi manifestano nelle occasioni di incontro di persona. Abbiamoinfattiimparato  a usare la tecnologia per rafforzare la nostra identità e il nostro senso di appartenenzadovunque ci troviamo.Ci ha fatto molto piacere incontrare tanti nostri conterranei, che non solo non si sono dimenticati della loro identità, ma pur costretti a migrare, invece di avere sentimenti avversi verso una terra matrigna, mantengono vive e  salde le “radici” sarde  e promuovono la bellezza, la tradizione, la cultura,il turismo e l’enogastronomia dell’isola natìa, facendo dei loro circoli una “Casa Sardegna”a dimensione globale ( in linea con le stesse indicazioni della Delibera della Giunta RAS n.44/92 del 12/11/2019). 

 

Siamo perciò convinti di continuare questa esperienza, allargandoci anche ad altri campi e soprattutto ampliando la platea, chiamando a partecipare altri circoli ed altre realtà, in particolare di altre parti del mondo dove pesante è stato il nostro contributo all’emigrazione.

Vi aspettiamo per il prossimo evento sabato 24 ottobre, alle ore 10.00,organizzato dall’Associazione dei sardi in Cina Amistade, in collaborazione con le associazioni dei sardi a Firenze, Siena, Pisa, Livorno, l’Associazione Isola Sardegna-Giappone e l’Associazione “Sardos in Paris” a Parigi.

Appuntamento con Enzo Favata, jazzista, compositore, ricercatore sardo, tra i musicisti internazionali più conosciuti del Jazz italiano. Un percorso narrativo e sonoro racconterà come le sonorità, gli accenti e le influenze del patrimonio musicale siano confluiti nelle espressioni dei jazzisti italiani attivi nell’area del mediterraneo e in Sardegna.

 

Elio Turis

 

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