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Delio Delogu, artigliere scomparso nell'affondamento del “Tripoli”

 Nel periodo in cui mi occupavo delle vicende relative all'affondamento del piroscafo “Tripoli”, per ampliare le mie conoscenze acquistai il libro del prof. Valsecchi di Alghero, e lo lessi con molta attenzione.

In particolare ero curioso di sapere il nome di coloro che purtroppo perirono in quel disastro, anche perché correva voce che il paese che aveva avuto più scomparsi era proprio Ghilarza, con ben cinque soldati.

Scorrendo la lista, mi colpì il nome di una certa “Delogu Delia (di Oristano – c )”. Pensai che si trattasse di un errore di stampa o refuso non attribuibile al Valsecchi, e quindi andai a controllare la lista ufficiale degli imbarcati , compilata all'ufficio Portuale di Golfo Aranci , che riuscii a procurare. Effettivamente anche in quella lista era segnato il nome di “ Delogu Delia da Oristano- Civile”. Al momento lasciai perdere, e proseguii nelle altre ricerche sull'evento, ma sempre con il dubbio che si trattasse di un'altra persona.

 

Ed ecco che si accende un lumicino, che ha per nome Antonio Gramsci. Infatti nella biografia scritta da Giuseppe Fiori, ad un certo punto si narra che nel 1911 il Gramsci fu per circa due mesi estivi ad Oristano, ospite del farmacista Serafino Delogu, ( cugino primo della madre ) , per dare delle ripetizioni al figlio Delio. A questo punto è stato sufficiente cercare nel cd. “Albo d'Oro dei Caduti della G.G.”, e trovare se vi erano correlazioni con quanto era nel mio pensiero. Ero nel giusto, poiché vi si legge tra i caduti:

DELOGU DELIO di Serafino, caporale 2º reggimento artiglieria da fortezza, nato a Oristano il

29 luglio 1898, D.M. Di Cagliari, scomparso il 18 marzo 1918 in seguito ad affondamento di nave.

Un ulteriore controllo lo feci nel monumento ai Caduti di Oristano, ove nella lapide relativa al 1918 risulta inciso il nome di Delogu Delio.

Presso l'Ufficio dello Stato Civile di Oristano non risulta un atto di morte (ed è ovvio), ma nemmeno nell'atto di nascita vi è riportata la notizia del decesso.

Sul motivo per cui nella lista portuale sia inserito come civile ( è scontato che relativamente al nome si sia trattato di un errore grafico, cioè una “a” al posto di una “o”) io azzardo una ipotesi, che è la seguente.

Il Delogu prende il treno ad Oristano per raggiungere Golfo Aranci, magari insieme ad altri soldati, graduati ed ufficiali. Il treno ferma in tutte le stazioni, tanto che arriverà al porto con un notevole ritardo. La traversata si preannuncia difficoltosa per ragioni meteorologiche, e quindi passare la notte nelle camerate poste nella stiva del piroscafo non era l'ideale. Poiché per evidente status familiare si poteva permettere l'acquisto di un passaggio da effettuarsi entro una cabina, ecco che si presenta al porto in abiti civili, non dichiara il suo stato di militare ( che gli avrebbe consentito il passaggio gratuito, ma come detto in camerata ), paga il dovuto per il documento di viaggio e si imbarca. Un ulteriore riscontro si ha ancora nelle liste degli imbarchi : i militari sono suddivisi per arma di appartenenza, e fra gli artiglieri non figura nessun Delogu Delio.

Il resto della storia ,che sarà tragica , la conosciamo.

Ma veniamo ora ad Antonio Gramsci, che abbiamo lasciato a dare lezioni a questo cugino.

E' interessante sapere che la nonna paterna di questo Delio si chiamava Maria Rosa Corrias ( moglie di Salvatore Delogu anch'esso farmacista a Ghilarza a metà '800 ), ed era una sorella della nonna materna di Gramsci, cioè Potenziana Corrias (che rimasta vedova sposò in seconde nozze il Marcias). Quindi il Fiori giustamente scrive che questo zio Serafino era cugino primo della madre di Gramsci, Peppina Marcias .

Sono altresì convinto, anche per conferme avute dal loro parentado (i nipoti Paulesu a Ghilarza e l'Avv. Mariano Delogu, già sindaco di Cagliari, il cui nonno era anch'esso un fratello del farmacista Serafino), che Gramsci avesse una certa predilezione per questo cugino, più giovane di circa 7 anni, e che senza dubbio sarà stato al corrente della sua tragica fine.

Sarà forse questo ricordo che lo portò a dare al primo figlio il nome di Delio. Sempre il Fiori riporta che, dopo la nascita, il Gramsci scrive alla mamma , domandando “Zio Serafino sa che ho dato nome Delio al mio bambino?”.

Delio Gramsci diventerà in seguito ufficiale della marina sovietica.

Guido Corrias

 

 

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