Sabato 17 giugno a Pavia, nei locali del Circolo Culturale Sardo “Logudoro” in via S. Spirito 4, si sono discussi i postumi e le problematiche causati, nei due anni precedenti, dal Covid-19, malattia da coronavirus che ha coinvolto l’intero pianeta.
La presidente Paola Pisano, coadiuvata dal vicepresidente Gianpiero Granzini, ha presentato il relatore, socio del Circolo. Nella sua relazione il prof. Lucio Casali, pneumologo, ha ripercorso i fatti, chiarendo le differenze tra pandemia, endemia, epidemia e sostenendo l’importanza della vaccinazione preventiva.
I primi sintomi del virus furono da tutti sottovalutati, poiché si ignorava la potenzialità di sviluppo tra le persone.
Il seguito, le chiusure in casa e la ricerca per ottenere un vaccino, gli ospedali trasformati in centri per terapie intensive per malati da Covid, il racconto quotidiano delle televisioni ci ha visto tutti, nessuno escluso, partecipi in prima persona.
Adesso, a distanza di anni, si evidenziano i sintomi del post-Covid con stato di grande spossatezza, perdita della memoria, mancanza dell’olfatto e del gusto.
Si è fatto un accostamento, per gravità e ampiezza dei Paesi coinvolti, con la celebre “influenza spagnola” dei primi quindici anni del Novecento: anche allora una misteriosa influenza causò decine di milioni di vittime in buona parte del mondo.
Ora, ovviamente, l’attenzione è rivolta alla cura dei postumi che il Covid può aver causato a tutti coloro che sono stati contagiati.
Una nota su cui fare attenzione: la profonda stanchezza va governata prima con il riposo assoluto e in seguito con la ripresa graduale delle attività.
L’illustrazione di questi temi ha suscitato un vivace dibattito tra i numerosi presenti.
Alla fine, come di consueto, un piccolo assaggio di prodotti arrivati dalla Sardegna a base di formaggi, salsiccia, spianatina e vini cannonau e vermentino disponibili nello spaccio del Circolo.
Salvatore Mameli