“Lo ricordo sempre attento – ha scritto Tonino Mulas, presidente emerito della Fasi – informato, serio, giornalista militante, impegnato nel nostro mondo solidale dell’emigrazione, nel lungo percorso di collaborazione di decenni del Messaggero Sardo di cui è stato indiscusso protagonista. Ma ricordo anche bene – prosegue Mulas – la sua umana simpatia, la sua ironia, il suo spirito dissacratore, che spesso nelle assemblee o nei congressi, o nel corso di iniziative di massa, in Italia o all’estero, quando si esagerava nell’enfasi della retorica, ci faceva tornare con una battuta con i piedi per terra”.
“Mi rimane il ricordo di Antonello, al pari di pochi altri stimato nel nostro mondo, come qualcosa di più di un giornalista sensibile ai problemi dell’emigrazione sarda – ha scritto in un messaggio Domenico Scala, vicepresidente vicario della Consulta regionale dell’Emigrazione - perché era animato da una passione che condivideva col fratello Gianni, storico direttore della testata “Il Messaggero sardo”, alla cui redazione egli stesso collaborava con puro spirito di volontariato. Era motivato solo dal desiderio di tenere la sua finestra aperta al nostro universo che seguiva quando poteva anche nei luoghi più sperduti, sempre pronto a narrare e a ospitare notizie, spendendo per esso tutta la sua autorevolezza di professionista dell’informazione. Antonello andandosene lascerà un vuoto difficilmente colmabile per passione, giudizio ed equilibrio. Personalmente mi mancherà come amico e punto di riferimento nella mia attività. Antonello sarai sempre nei nostri pensieri”.
Anche l’assessora del Lavoro Desiré Alma Manca, ha espresso il profondo cordoglio personale oltre che della Regione Sardegna, dell’Assessorato del Lavoro e dell’intera Consulta regionale dell’emigrazione per la scomparsa di Antonello De Candia.
“La passione e i caratteri di una autentica sardità che Antonello De Candia ha saputo esprimere nell’esercizio della sua professione – ha scritto in un messaggio - hanno arricchito il mondo dell’emigrazione sarda fin dagli esordi, alimentando le pagine della storica testata “Il Messaggero Sardo” con la qualità, l’intensità e l’orgoglio delle sue cronache precise, ma ancor più attente nel cogliere ed evidenziare le peculiarità e le specialità di ogni realtà raccontata.
La Sardegna e il giornalismo perdono un testimone autorevole della propria storia, tuttavia i nostri conterranei emigrati, l’emigrazione organizzata in Italia, in Europa e nel mondo sapranno onorarne la memoria, conservando e perpetuando l’eredità preziosa di un uomo, un sardo, un professionista che ha saputo incarnare i valori più profondi dell’identità sarda facendosi testimone di un impegno che proseguirà con altrettanta passione e determinazione in quanti l’hanno conosciuto e apprezzato”.
Messaggi di cordoglio sono stati inviati dalla Faes e da tutte le associazioni di tutela, dalle Federazioni dei circoli sardi in Germania e Olanda e da una moltitudine di circoli e singoli emigrati che hanno ricordato l’impegno e la dedizione con cui Antonello De Candia ha sempre dato voce alle istanze del mondo dell’emigrazione.