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La scomparsa di Antonello De Candia

 L’emigrazione sarda è in lutto per la scomparsa di Antonello De Candia che per 50 anni, dalle pagine del Messaggero Sardo, ha raccontato le lotte e le storie delle comunità sarde sparse nel mondo.

Antonello De Candia era un giornalista. Aveva iniziato la professione nella redazione cagliaritana del quotidiano La Nuova Sardegna, era poi passato a Tuttoquotidiano e quindi alla Rai, dove faceva l’inviato speciale. Ma fin dalla sua costituzione, agli inizi degli anni Settanta del secolo scorso, aveva aderito alla Cooperativa Il Messaggero Sardo, diventandone uno dei cardini. Rinunciando a ferie e permessi era sempre pronto a dedicare, con impegno volontaristico, il suo tempo al mensile degli emigrati. Per raccontare le loro storie, per condividerne battaglie e speranze, per farli sentire a pieno titolo parte integrale del popolo sardo.

Per 50 anni ha dato voce alle rivendicazioni dei sardi fuori dalla Sardegna. Ha incontrato i sardi che erano andati lavorare nelle miniere della Francia o in quelle del Belgio, quelli che erano andati nelle fabbriche della Svizzera e della Germania. E quelli, superstiti, della emigrazione in Argentina del primo dopoguerra. E i tantissimi sparsi nei circoli del Piemonte, della Lombardia e in ogni angolo d’Italia.

In tutti ha lasciato – come confermano gli attestati arrivati al giornale e alla famiglia – un ricordo indelebile. Fatto di stima, rispetto e amicizia.

 

“Lo ricordo sempre attento – ha scritto Tonino Mulas, presidente emerito della Fasi – informato, serio, giornalista militante, impegnato nel nostro mondo solidale dell’emigrazione, nel lungo percorso di collaborazione di decenni del Messaggero Sardo di cui è stato indiscusso protagonista. Ma ricordo anche bene – prosegue Mulas – la sua umana simpatia, la sua ironia, il suo spirito dissacratore, che spesso nelle assemblee o nei congressi, o nel corso di iniziative di massa, in Italia o all’estero, quando si esagerava nell’enfasi della retorica, ci faceva tornare con una battuta con i piedi per terra”.

“Mi rimane il ricordo di Antonello, al pari di pochi altri stimato nel nostro mondo, come qualcosa di più di un giornalista sensibile ai problemi dell’emigrazione sarda – ha scritto in un messaggio Domenico Scala, vicepresidente vicario della Consulta regionale dell’Emigrazione - perché era animato da una passione che condivideva col fratello Gianni, storico direttore della testata “Il Messaggero sardo”, alla cui redazione egli stesso collaborava con puro spirito di volontariato. Era motivato solo dal desiderio di tenere la sua finestra aperta al nostro universo che seguiva quando poteva anche nei luoghi più sperduti, sempre pronto a narrare e a ospitare notizie, spendendo per esso tutta la sua autorevolezza di professionista dell’informazione. Antonello andandosene lascerà un vuoto difficilmente colmabile per passione, giudizio ed equilibrio. Personalmente mi mancherà come amico e punto di riferimento nella mia attività. Antonello sarai sempre nei nostri pensieri”.

Anche l’assessora del Lavoro Desiré Alma Manca, ha espresso il profondo cordoglio personale oltre che della Regione Sardegna, dell’Assessorato del Lavoro e dell’intera Consulta regionale dell’emigrazione per la scomparsa di Antonello De Candia.

“La passione e i caratteri di una autentica sardità che Antonello De Candia ha saputo esprimere nell’esercizio della sua professione – ha scritto in un messaggio - hanno arricchito il mondo dell’emigrazione sarda fin dagli esordi, alimentando le pagine della storica testata “Il Messaggero Sardo” con la qualità, l’intensità e l’orgoglio delle sue cronache precise, ma ancor più attente nel cogliere ed evidenziare le peculiarità e le specialità di ogni realtà raccontata.

La Sardegna e il giornalismo perdono un testimone autorevole della propria storia, tuttavia i nostri conterranei emigrati, l’emigrazione organizzata in Italia, in Europa e nel mondo sapranno onorarne la memoria, conservando e perpetuando l’eredità preziosa di un uomo, un sardo, un professionista che ha saputo incarnare i valori più profondi dell’identità sarda facendosi testimone di un impegno che proseguirà con altrettanta passione e determinazione in quanti l’hanno conosciuto e apprezzato”.

Messaggi di cordoglio sono stati inviati dalla Faes e da tutte le associazioni di tutela, dalle Federazioni dei circoli sardi in Germania e Olanda e da una moltitudine di circoli e singoli emigrati che hanno ricordato l’impegno e la dedizione con cui Antonello De Candia ha sempre dato voce alle istanze del mondo dell’emigrazione.

 

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