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Bandiera Sarda


   di Salvatore Tola

Il 19 giugno del 1950, quando il Consiglio regionale votò per l’adozione dei Quattro Mori come stemma della Regione sarda, si ebbe l’astensione di un consigliere:
Antonio Era, professore dell’Università di Sassari, spiegò che non aveva origini locali né rappresentava i Giudicati sardi, come si credeva, ma veniva da vicende esterne all’isola.
Le ricerche che in seguito sono state condotte dagli storici, in particolare da Luisa D’Arienzo dell’Università di Cagliari, hanno dimostrato che aveva ragione:
il riferimento è infatti ad una battaglia che gli spagnoli avevano vinto contro gli arabi nel corso della lunga lotta di “riconquista” della penisola iberica, che ne era stata completamente occupata.

Pare si sia trattato della battaglia di Alcoraz, che è storicamente accertata al 1096, mentre i dettagli relativi ai Quattro Morti hanno molto del leggendario:
la vittoria sarebbe stata favorita da un misterioso guerriero che, con una croce rossa sul petto – e per questo si pensò potesse essere San Giorgio –, aveva dato una valido aiuto ai cristiani.
Al termine erano state trovate sul campo di battaglia le teste di quattro principi mori.
Ecco così creato lo stemma:
la croce di San Giorgio al centro e tra i bracci le teste dei quattro principi, tutte rivolte verso sinistra.
Fu adottato dagli Aragonesi che al momento della conquista lo trasferirono anche nella nostra isola; qui venne adottato come simbolo del Regno di Sardegna, ed è rimasto con l’avvento dei Savoia prima e, dicevamo, con la conquista dell’autonomia regionale poi.
Tra le curiosità che si legano a una vicenda così lunga e affascinante c’è quella della benda che i principi portano sulla testa.
Per lungo tempo è stata disegnata sugli occhi, quasi a significare il loro impedimento a vedere (la vera fede?).
Si è accertato che in origine la tenevano sulla fronte, ed è per questo che di recente l’emblema della Regione è stato corretto e riportato a quella sua configurazione.

La storia dei Quattro Mori comprende anche altri particolari e dettagli di contorno:
se ne può sapere di più da un piccolo libro illustrato di Barbara Fois dell’Università di Cagliari:
Lo stemma dei Quattro Mori.
Breve storia dell’emblema dei sardi, Carlo Delfino editore (48 pagine, 4,13 euro; indirizzo dell’editore: via Caniga 35, 07100 Sassari, tel. 079.262661).

 

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