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Piano Triennale 2010-2012

ASSESSORATO DEL LAVORO, FORMAZIONE PROFESSIONALE,COOPERAZIONE E SICUREZZA SOCIALE                          

  PIANO TRIENNALE 2010/2012
LINEE GUIDA PER INTERVENTI IN FAVORE DELL’EMIGRAZIONE


1.INTRODUZIONE

La Sardegna è stata tra le Regioni maggiormente coinvolte dal fenomeno dell’emigrazione, in particolare nel decennio ricompreso tra il 1960 e il 1970 quando i Comuni e i territori dell’isola si sono spopolati, incrementando il consistente numero dei sardi emigrati nei primi anni del 1900. Un numero crescente di figli e discendenti di emigrati sardi, nati nel Paese ospitante, che in alcuni casi hanno conservato la cittadinanza italiana ed in altri l’hanno perduta in ragione delle norme sulla cittadinanza – attuali o pregresse – del Paese ospitante, possono rappresentare una risorsa culturale e identitaria di grande importanza per la Sardegna. Nei loro confronti la Regione intende avviare un processo di avvicinamento anche con l’impiego delle nuove tecnologie, nell’ottica della costruzione di un moderno sistema di rete capace di portare ad una crescente interazione culturale, sociale ed economica tra sardi residenti in Sardegna e quelli fuori dall’isola. A questi si aggiungono i numerosi giovani che da decenni ricercano fuori dall’isola opportunità di lavoro, di realizzazione personale, culturale e professionale.  I sardi emigrati hanno dato vita, fin dagli anni ’60, a numerose strutture che operano non solo in favore della comunità residente nel territorio ospitante, ma si occupano anche di promozione e divulgazione della cultura e dei prodotti della Sardegna.Attualmente si contano 7 Federazioni e 129 Circoli di emigrati sardi dislocati nei cinque continenti, formalmente riconosciuti dalla Regione con apposito provvedimento amministrativo e operativi alla data del 31 marzo 2010, di cui: - 68 Circoli sono presenti in Argentina, Australia, Brasile, Canada, Perù, Stati Uniti, Bulgaria, Belgio, Francia, Germania, Spagna, Olanda, Gran Bretagna, Svizzera;- 61 Circoli sono quelli presenti nella Penisola, prevalentemente nelle Province e città del Centro-Nord Italia.Altre Organizzazioni non riconosciute dalla Regione sono attive in Italia, Europa e nei Paesi extraeuropei. La Regione intende valorizzare la ricchezza del mondo migratorio nella sua varietà e complessità, avvalersi delle sue capacità per rafforzare i legami con le comunità dei sardi residenti fuori dalla Sardegna. A tal fine predispone le seguenti linee programmatiche riferite al triennio 2010/2012.


2.LINEE POLITICHE E PROGRAMMATICHE

La Regione intende promuovere e valorizzare la realtà dell’emigrazione, caratterizzandola con una valenza propulsiva per il sistema culturale, sociale ed economico della Sardegna. La vitalità delle iniziative poste in essere dai nostri conterranei all’estero rivela l’autentico volto di una terra che continua ad arricchirsi ed alimentarsi dell’apporto fattivo ed efficace di quanti continuano ad esprimere la propria sardità al di là dei confini regionali e nazionali.In tal senso si intende sviluppare un percorso che che contribuisca a rendere le politiche regionali dell’emigrazione più moderne e aderenti alla realtà e maggiormente rispondenti alle sfide di modernità che giungono dall’attuale sistema sociale. E’ importante innanzitutto favorire il coinvolgimento delle realtà territoriali interessate a vario titolo dal fenomeno dell’emigrazione e dell’emigrazione di rientro (Comuni, Province) promuovendo iniziative finalizzate alla conoscenza e al reciproco riconoscimento delle componenti valoriali della terra di origine e delle attuali realtà di vita.Per queste ragioni si intende caratterizzare il piano con alcuni elementi irrinunciabili che costituiscono le linee fondamentali per l’impegno comune delle Istituzioni, dei Circoli, delle Associazioni e delle Federazioni per il prossimo triennio.1.Giovani. Rafforzare e consolidare la presenza giovanile nella realtà dell’emigrazione persegue l’obiettivo di una visione prospettica del lavoro. L’ascolto dei giovani e il loro coinvolgimento nelle iniziative consente di dotare di energia propulsiva il mondo dell’emigrazione, senza trascurare l’indispensabile patrimonio di cultura e di sapienza che proviene dagli anziani. Oltre ad assicurare l’indispensabile continuità, favorire la partecipazione dei giovani ai programmi e alle iniziative promosse dalla realtà dell’emigrazione consente di stare al passo con l’evoluzione concettuale e politica del fenomeno e al tempo stesso di adeguare programmi e iniziative alle esigenze riguardanti la nuova emigrazione, l’emigrazione di rientro o la post-emigrazione, l’immigrazione. Particolare interesse sarà posto alle iniziative che favoriscono l’incontro e il confronto tra generazioni (giovani-anziani) e tra giovani stessi nel paese di attuale dimora e in Sardegna.  2.Circoli. Potenziare e promuovere la capacità di programmazione dei Circoli significa stabilire una linea di rigore, di competenza e di controllo sulle realtà meno presenti o peggio quasi inesistenti, intervenendo con decisione su quelli non operativi. Esaltare le eccellenze e mettere in campo una sana azione di competizione tra i Circoli consente di conferire un valore aggiunto al desiderio e alla volontà di caratterizzarli come cellule vive, propulsive, attive ed efficaci per tener viva la memoria delle radici e al contempo garantire il necessario rispetto delle norme. Altro aspetto importante è quello di potenziare il collegamento di quei Circoli che, per diffusione territoriale, isolamento e/o complessità del sistema di trasporti, non permettono un collegamento tradizionale efficace, sviluppando un sistema di collegamento “a distanza” (“circoli virtuali”) mediante l’utilizzo e il potenziamento delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di comunicazione.3.Sistema socio-economico. Tenere vivo il mondo dell’emigrazione – pur auspicando che in un ideale prossimo futuro si possa prescindere dalla necessità di emigrare – significa collegare la prospettiva di sviluppo socio-economico della Regione con le potenzialità espresse dal mondo dell’emigrazione. Questo è necessario perché si stabilisca un feedback positivo tra le diverse realtà di vita, tale da consentire un’azione di ritorno, una forma di investimento che “renda” alla Sardegna una sicura ricaduta in termini di benefici immateriali e  valoriali. Per far questo occorrerà stabilire connessioni significative e definire con precisione la coerenza delle finalità delle proposte, evitando pericolose e inutili improvvisazioni e iniziative estemporanee che rischiano di rendere inconsistente l’azione di promozione sociale e culturale della Sardegna. 4.Solidarietà. Rafforzare il concetto di solidarietà, allargandone la valenza non soltanto alle esigenze immediate di intervento rispondenti a eventi improvvisi sia naturali che eccezionali, oltre che per il sostegno alle spese funebri e di rientro delle salme di congiunti, ma considerando particolari situazioni e condizioni che necessitano di essere sostenuti con un intervento straordinario. Una attenzione di questo genere favorisce anche una maggiore attenzione e sensibilità da parte degli altri, in particolare di quanti hanno la possibilità più di altri di individuare e segnalare situazioni di disagio.5.Informazione e Comunicazione. Sviluppare un utilizzo diffuso delle nuove tecnologie e dei nuovi sistemi di comunicazione è indispensabile per consentire una informazione tempestiva e stare al passo con la velocità della comunicazione, oltre che per una politica di tutela ambientale, riduzione degli sprechi di carta e raccolta differenziata, utilizzo delle risorse con criteri di economicità. La diffusione dei social networks e il maggior ricorso ad essi per il dialogo, la condivisione e la comunicazione richiede l’adeguamento dei sistemi per una più puntuale presenza nei diversi contesti. Il potenziamento dei media on-line, di Internet, di TV e radio può supportare in maniera più rispondente alle attuali esigenze il diffuso, capillare e variegato mondo della comunicazione. Il tutto senza escludere, pur in un necessario ridimensionamento, le pubblicazioni del Messaggero Sardo finalizzandolo a quanti, per ovvie ragioni legate all’età o alle opportunità, non hanno la possibilità di una consultazione on-line.Questi elementi si legano alla forte caratterizzazione dell’azione delle Associazioni di Tutela nel territorio, finalizzata alla conoscenza e diffusione della realtà dell’emigrazione, senza escludere quella di tutela e assistenza agli emigrati di rientro e loro familiari. In tal senso le Associazioni di Tutela possono e devono diventare anche un prezioso strumento per l’apertura della Regione alle nuove frontiere della internazionalizzazione. A partire dalla necessità di costruzione della rete di istituzioni, di soggetti, di gruppi e di realtà del volontariato per una acquisizione di una coscienza compiuta e diffusa del mondo dell’emigrazione e delle caratteristiche che ne connotano le attuali specificità.E’ inoltre importante utilizzare l’esperienza dell’emigrazione per affrontare i problemi di oggi legati all’immigrazione. In questo senso può essere estremamente utile ricorrere agli emigrati di ritorno per individuare misure e politiche a favore degli immigrati. 


3.FONTI NORMATIVE

La legge regionale 15 gennaio 1991 n. 7, nell’ambito degli interventi della Regione Sardegna in favore degli emigrati prevede, all’art. 4, che gli stessi siano attuati attraverso un Piano articolato in tre anni e con Programmi di spesa annuali. Il Piano deve essere approvato, previo parere della Consulta e della competente Commissione consiliare, dalla Giunta regionale su proposta dell’Assessore del Lavoro, Formazione Professionale Cooperazione e Sicurezza Sociale.


4.FINALITA’

Le attività delle Organizzazioni dei sardi emigrati si ispirano alle seguenti finalità:

  • promozione di forme di partecipazione, condivisione e solidarietà tra lavoratori sardi residenti fuori dalla Sardegna;
  • promozione di iniziative rivolte a tutelare e sviluppare i legami di identità tra la Sardegna e le   comunità sarde extra isolane;
  • promozione culturale ed economica della Sardegna.


5. GLI INTERVENTI

L’Assessorato del Lavoro eroga le risorse per il funzionamento e per lo svolgimento delle attività delle Organizzazioni dei sardi emigrati, ma un costante raccordo con tutti gli altri apparati regionali è necessario per migliorare la qualità dei servizi e delle iniziative rivolte al mondo dell’emigrazione.Il presente Piano prevede i seguenti interventi:1) attività e servizi a cura delle Organizzazioni dei sardi emigrati;2) sistemi di informazione e comunicazione;3) progetti regionali.  

5.1 ATTIVITÀ E SERVIZI DELLE ORGANIZZAZIONI DEI SARDI EMIGRATI

L’Amministrazione sostiene le attività delle Organizzazioni degli emigrati tramite un sostegno finanziario, in conformità alle disposizioni indicate dalla predetta legge e commisurato all’impegno di ciascuna di esse, in funzione delle attività programmate e realizzate. Al fine di incrementare la partecipazione associativa, garantire la continuità e favorire il rinnovamento nella gestione delle strutture, i Circoli dovranno privilegiare le nuove generazioni nell’organizzazione di attività di conoscenza e promozione del patrimonio storico, artistico, culturale e tradizionale della Sardegna nonché di apprendimento della lingua italiana. Il Programma annuale definirà indirizzi e specifiche tematiche e modalità.Per poter beneficiare del sostegno finanziario regionale le Organizzazioni devono:a) assicurare il continuo aggiornamento dei dati sulla consistenza e composizione delle comunità di riferimento (censimento, indagini, ecc.), nonché degli iscritti e regolarmente tesserati a ciascun Circolo, quale base per l’avvio delle attività, con riferimento alle relative esperienze professionali e relazionali;b) assicurare la promozione delle finalità di legge e degli obiettivi del presente Piano Triennale, attraverso report periodici e un contatto costante con la Regione Sardegna e la sua struttura di riferimento, al fine di coordinare le singole attività e favorire lo scambio di informazioni tra questa e le comunità di riferimento;c) assicurare la compartecipazione finanziaria, mediante la ricerca di altre fonti di finanziamento pubbliche e private diverse da quelle regionali.Le Organizzazioni provviste di specifiche competenze e capacità tecnico-organizzative possono erogare servizi nei seguenti ambiti:

  • Attività di informazione culturale ed economica, sulla Sardegna e sui paesi di residenza, agli associati e non;
  • Consulenza e assistenza sociale, sanitaria, lavorativa e abitativa alla comunità degli emigrati che le richiedano.


5. 2      SISTEMI INFORMATIVI E RETI DI COMUNICAZIONEI

sistemi informativi e le reti di comunicazione sono gli strumenti fondamentali per garantire le relazioni costanti e attive tra i cittadini sardi presenti nell’isola e nel resto del mondo.I servizi di informazione destinati agli emigrati dovranno necessariamente privilegiare l’utilizzo delle nuove tecnologie, TV e radio satellitari e l’area telematica. La pubblicazione del periodico cartaceo “Il Messaggero Sardo”, disponibile anche ondine, continuerà pur in un contesto di ridimensionamento . E’ operativa l’attività di consulenza svolta dal Servizio Emigrazione dell’Assessorato del Lavoro, anche in collegamento con gli uffici URP dell’amministrazione regionale, enti locali e altre istituzioni italiane all’estero e con il portale www.sardegnamigranti.it, presente sul sito istituzionale www.regione.sardegna.it. Nell’ambito delle attività destinate all’informazione è intendimento promuovere la creazione di una community virtuale in grado di raccogliere e condividere le realtà sarde di eccellenza presenti nel mondo, al fine di favorire il contatto tra persone con alte qualifiche professionali affermatesi nei vari paesi in cui operano e tra questi e la Sardegna. Si tratta in sostanza di implementare una banca dati interattiva capace di valorizzare intelligenze e talenti di prima, seconda, terza e generazioni successive e stabilire legami stabili, per incentivare nuovi impulsi di crescita e sviluppo del sistema socioeconomico della Sardegna. 


6.SOSTEGNO ALLE SPESE DI FUNZIONAMENTO

Possono beneficiare delle agevolazioni finanziarie di cui alla L.R. n. 7 del 1991:

i Circoli dei sardi nel mondo, regolarmente riconosciuti;

  • le Federazioni dei Circoli sardi nel mondo, regolarmente riconosciuti;
  • le Associazioni di Tutela degli Emigrati, regolarmente riconosciuti;
  • la Federazione delle Associazioni di Tutela;

 

  • altri soggetti indicati dalla leggeLe risorse annuali per gli esercizi finanziari 2010/2012, destinate alle finalità di cui agli artt. 7, 8, 9, 12 della L.R. n. 7 del 1991 sono ripartite tra:

 

Circoli;

  • Federazioni dei Circoli;
  • Associazioni di Tutela e Federazione delle Associazioni di Tutela.

 

  6.1 -Circoli

L’Amministrazione procede alla quantificazione dei contributi per il sostegno alle spese di funzionamento e delle attività svolte dai Circoli, purché non sussistano situazioni di contenzioso nei confronti dell’Amministrazione Regionale e gli stessi abbiano regolarmente adempiuto alle disposizioni in materia di rendicontazione per le precedenti annualità. La quantificazione dei contributi è assegnata sulla base dei seguenti criteri:

  • una quota è assegnata ai Circoli riconosciuti e operativi, sulla base del costo effettivo degli affitti, e/o per la manutenzione ordinaria dei locali di proprietà;
  • una quota è assegnata in base all’indice dei prezzi di ciascun Paese;
  • una quota per le attività, proposta dalla Federazione di appartenenza, è assegnata sulla base delle capacità e operatività dei singoli Circoli e della rispondenza dei programmi agli indirizzi dei documenti approvati dalla Giunta regionale.

 

6. 2Federazioni dei Circoli

Le Federazioni dei Circoli sono tenute a dare la necessaria collaborazione ai Circoli nell’attuazione dei piani triennali e annuali promossi dall’Assessorato, nella vigilanza dell’applicazione delle regole statutarie e del rispetto dei principi democratici della rappresentanza, nello svolgimento dei compiti amministrativi a cui devono adempiere, nella fase di impostazione dei programmi delle attività e in quella di realizzazione, nella collaborazione all’Amministrazione Regionale nella fase di assegnazione delle quote, nella promozione dell’associazionismo e del volontariato. Alle Federazioni dei Circoli è assegnato un contributo per funzionamento, coordinamento dei Circoli e svolgimento delle loro attività, purché non sussistano situazioni di contenzioso nei confronti dell’Amministrazione Regionale e le stesse abbiano regolarmente adempiuto alle disposizioni in materia di rendicontazione per le precedenti annualità

  • una quota è assegnata a ciascuna Federazione operativa in base all’indice dei prezzi di ciascun Paese;
  • una quota è assegnata sulla base del numero dei Circoli operativi ad esse federati, tenuto conto dell’estensione territoriale dei singoli Paesi in cui hanno sede.

 

6.3 Le Associazioni di Tutela e Federazione

Alla Federazione delle Associazioni di Tutela, per le attività e i compiti previsti dalla legge, è assegnata una somma pari al 10% dell’ammontare complessivo stabilito per le Associazioni di Tutela e la Federazione. La somma rimanente è assegnata alle Associazioni di Tutela operative in base alle spese effettive di funzionamento, all’attività svolta dagli uffici periferici nel territorio, ai servizi di assistenza e consulenza agli emigrati, attività delle Associazioni in collaborazione con Circoli e Federazioni.


6.4  Efficacia dei  criteri e modalità

I criteri, le modalità e i parametri per l’assegnazione delle risorse, stabiliti dal presente Piano Triennale, sono definiti e quantificati nel Programma Annuale 2010 ed entrano in vigore con l’approvazione del documento da parte della Giunta Regionale. 


6.5  Stanziamenti


Per dare attuazione al presente Piano Triennale è utilizzato lo stanziamento del Bilancio regionale per l’anno in corso e la somma che sarà stanziata nel Bilancio regionale per gli anni successivi.


7.PROGETTI REGIONALI (ex art. 19 L.R. 7/1991)

L’Assessorato del Lavoro cura direttamente la predisposizione dei Progetti Regionali, di cui all’art. 19 della L.R. n. 7/1991, definisce ogni anno le tematiche e le linee di intervento, individua i soggetti destinatari dei finanziamenti. La realizzazione dei progetti può essere affidata a Circoli e Federazioni – e in subordine ad Associazioni di Tutela e Federazione delle Associazioni di Tutela – a cui è richiesto impegno e professionalità al fine di garantire elevati standard organizzativi, per la buona riuscita delle iniziative e per le ricadute che da esse possono derivare. Saranno considerati con titolo di valutazione preferenziale i progetti realizzati in forme di partenariato tra Federazioni, Circoli, Associazioni, con enti pubblici e/o privati, istituzioni, presenti Sardegna e nei paesi di residenza. Il Programma Annuale indicherà i temi prescelti e le Organizzazioni destinatarie delle risorse, alle quali saranno assegnati i progetti da realizzare. Sono ricompresi nei progetti regionali quelli in favore degli anziani emigrati in stato di indigenza. I progetti in favore delle nuove generazioni e degli anziani, da realizzarsi in Sardegna, potranno essere realizzati anche in collaborazione delle Associazioni di Tutela. Altri progetti saranno finanziati tramite bando, destinato a Circoli e Federazioni riconosciuti e operativi.

7. 1  Studi e ricerche

Il fenomeno migratorio nella sua evoluzione e i problemi delle comunità sarde emigrate presentano un livello di complessità, estensione e varietà che implicano e richiedono un aggiornamento continuo. Il progetto regionale “Censimento/Indagine”, al momento in fase conclusiva, ha condotto una ricerca sul campo per fornire un quadro aggiornato di dati e di informazioni qualitative e quantitative, che potranno essere utilizzate per operare con cognizione di causa. 


8.INTERVENTI DI SOLIDARIETA’

L’Assessorato, ai sensi degli artt. 11 e 15 della L.R. n. 7/1991, eroga direttamente sussidi a lavoratori emigrati e loro familiari che si trovino in particolari ed oggettivi stati di indigenza o in conseguenza di situazioni eccezionali o eventi straordinari di particolare gravità. Nell’ambito degli interventi in favore della solidarietà figurano quelli che riguardano la concessione di contributi in favore dei familiari di emigrati deceduti all’estero e nella penisola per trasporto delle salme in Sardegna.


9.I  SOGGETTII

soggetti deputati ad attuare il Piano, indicati nella L.R. 7/91 e chiamati a partecipare attivamente alla sua realizzazione, sono:

             9.1    Le Organizzazioni dei Sardi emigrati

9.1.1 I Circoli dei sardi emigrati

Sono considerati soggetti attivi i Circoli dei sardi emigrati, regolarmente riconosciuti dalla Regione Sarda ai sensi dell’art. 6 della L.R. 7/91.L’Amministrazione Regionale, al fine di ottimizzare l’utilizzo delle risorse, avvalendosi del parere del Comitato di Presidenza della Consulta Regionale per l’Emigrazione, intende procedere in conformità delle disposizioni contenute nella legge regionale e in particolare:1. procedere ad una revisione del numero dei Circoli sulla base della loro effettiva sussistenza, capacità propositiva, organizzativa e di funzionamento, nonché di reale visibilità nel territorio di competenza;2. unificare i Circoli operanti nella stessa città e/o circoscrizione territoriale (il Programma Annuale indicherà i Circoli interessati) 3. procedere alla sospensione dei contributi e, nei casi più gravi, alla revoca del riconoscimento delle Organizzazioni nel caso in cui vengano meno i requisiti essenziali stabiliti dalle norme (numero degli iscritti, idoneità sede, funzionamento, controversie interne e gestione irregolare dei fondi regionali, contenziosi…).Il Programma Annuale indicherà le modalità di intervento. I contributi ai Circoli e a tutti i soggetti interessati, anche ai sensi dell’art. 19 L.R. 7/91, vengono concessi ed erogati sulla base di criteri e modalità indicati nel Programma Annuale, conformemente a quanto stabilito nel presente Piano Triennale.


 9.1.2.      Le Federazioni dei Circoli

Le Federazioni dei Circoli sono deputate a coordinare l’attività dei Circoli nei rispettivi territori nazionali, a stabilire indirizzi generali per l’attività dei Circoli nei rispettivi Congressi, a fornire la necessaria assistenza tecnico-amministrativa. Particolare attenzione dovrà essere dedicata all’aggiornamento degli Statuti dei Circoli federati, che devono indicare chiaramente le norme basilari per una conduzione democratica e trasparente; garantire partecipazione e pari opportunità di genere, evitando altresì l’accentramento di nomine e incarichi in capo alle stesse persone e ai familiari; stabilire regole organizzative, di funzionamento e responsabilità degli organi statutari, conformemente a quanto previsto in materia dalla normativa del paese in cui si opera, oltre che nel rispetto della legislazione in materia di emigrazione. Dovranno inoltre vigilare sull’applicazione dei criteri oggettivi per l’ammissione e l’esclusione degli associati, non legati a elementi o valutazioni di natura discrezionale, nonché le norme che regolano la partecipazione dei soci alle elezioni degli organi statutari. 


9.1.3 Le Associazioni di Tutela

Il ruolo delle Associazioni di Tutela consiste principalmente nell’assistenza e consulenza svolta in favore degli emigrati all’estero e nell’ambito di tutto il territorio regionale, tramite gli uffici periferici delle Associazioni stesse; nel proporre iniziative sociali e culturali per le comunità dei sardi emigrati; nello svolgimento di azioni mirate a facilitare l’inserimento degli emigrati che rientrano in Sardegna. 


9.1.4 La Federazione delle Associazioni di Tutela

Oltre ai compiti stabiliti dalla Legge regionale 7/1991, la Federazione delle Associazioni di Tutela coordina, in sede programmatoria, le attività delle singole Associazioni. 


9.2  La Consulta Regionale per l’Emigrazione

La Consulta Regionale per l’Emigrazione è chiamata ad esprimere il proprio parere sui programmi che riguardano l’emigrazione, nonché a coordinare gli interventi della Regione in favore degli emigrati e a svolgere i compiti ad essa attribuiti dall’art. 24 della L.R. 7/91. A tal fine è necessario utilizzare tutte le opportunità fornite dalla legge perché essa possa operare da autentico consesso, in grado di dare impulsi, pareri, elaborare proposte. Al fine di migliorare la comunicazione tra l’amministrazione e il mondo dell’emigrazione, nonché la programmazione degli interventi in favore delle Organizzazioni, ai Consultori è richiesto di effettuare, in raccordo con le rispettive Federazioni, opera di monitoraggio sulla gestione e sull’attività dei Circoli. Ciascun Consultore ha il compito di comunicare e informare i Circoli e la Federazione sui risultati delle singole riunioni di Consulta e delle attività dei gruppi di lavoro, utilizzando le strutture e le attrezzature telematiche, disponibili presso i Circoli di appartenenza. Le spese saranno considerate come spese di funzionamento del Circolo e/o della Federazione.


9. 3  La Regione

L’Amministrazione Regionale intende esercitare un ruolo sempre più attivo nelle politiche per l’emigrazione, in linea con i principi delineati nel documenti di programmazione regionale.Presiede e gestisce tutte le fasi di predisposizione e di attuazione dei programmi, dispone i relativi atti di impulso, coordinamento e controllo sulla gestione e sull’attività delle Organizzazioni degli emigrati. Nell’intento di finalizzare meglio le risorse, particolare attenzione è data all’attività di monitoraggio delle spese, del funzionamento delle Organizzazioni, dell’adeguamento degli Statuti, della esistenza dei requisiti previsti dalla legge n. 7/1991. Tra le iniziative che devono essere assunte rientra l’adeguamento della L.R. n. 7 del 15 gennaio 1991, indispensabile per l’intervenuto mutamento del fenomeno migratorio. 

10.LE PROCEDURE

I contributi alle Organizzazioni dei sardi emigrati sono concessi secondo i seguenti principi e modalità:

1)  Il finanziamento regionale si attiva con un apposito procedimento amministrativo che può iniziare:

     a) d’ufficio, nei casi di interventi promossi dalla Regione;

     b) con apposita domanda di contributo dei soggetti beneficiari;

2) La natura dell’intervento regionale presenta il carattere di contributo, pertanto esso non può coprire, ai sensi della L.R. n. 7/91, l’intero costo previsto né superare i limiti percentuali stabiliti dalle stesse norme;

3) I Circoli, le Associazioni di Tutela e la Federazione delle Associazioni di tutela ai fini dell’ottenimento del contributo regionale devono presentare la domanda entro il termine perentorio del 30 marzo di ciascun anno, ai sensi dell’art. 10 della L.R. n. 7/91, pena l’esclusione, inoltre non devono trovarsi in situazioni di contenzioso e/o di posizioni debitorie nei confronti dell’Amministrazione. Alle Federazioni dei Circoli è concesso, su domanda da presentarsi entro lo stesso termine e corredata dal programma annuale di attività, un contributo ai sensi dell’art. 12 della medesima legge.

4)  I Circoli, le Associazioni di Tutela, le Federazioni dei Circoli e delle Associazioni di Tutela sono tenute a rendicontare le spese effettuate inviando la prevista documentazione all’Assessorato del Lavoro entro Io stesso termine sopra indicato per la presentazione della domanda di contributo.

5)  Ai sensi degli artt. 5, 6 e 7 del regolamento di attuazione della L.R. n. 7 del 1991 (D.P.G.R. n. 191/91), le spese sostenute dai Circoli, dalle Associazioni e dalle Federazioni, soggette a contributo devono essere “comprovate da documenti e giustificativi di spesa fiscalmente regolari”, che dovranno essere custoditi presso la sede dei Circoli, Associazioni di Tutela, Federazioni dei Circoli e delle Associazioni di Tutela, a disposizione per i controlli previsti dalla legge.

La modulistica necessaria per i suddetti adempimenti  amministrativi è disponibile nel sito web della Regione alla pagina:http://www.regione.sardegna.it/j/v/48?s=1&v=9&c=64&c1=1389&idscheda=288025 e successive.

I procedimenti relativi agli interventi descritti nel presente Piano sono consultabili sul sito web della Regione, alla pagina: http://www.regione.sardegna.it/j/v/47?s=1&v=9&c=64&c1=1389 e sul sito tematico www.sardegnamigranti.it, alla pagina:http://www.sardegnamigranti.it/sardinelmondo/normativa/.

Al fine migliorare la comunicazione tra l’Amministrazione Regionale e le strutture in emigrazione, nonché le competenze amministrative degli operatori dei Circoli e Federazioni ed evitare le situazioni di contenzioso, saranno organizzati seminari info/formativi sugli aspetti normativi e amministrativo-contabili, rivolti ai componenti dei consigli direttivi e alle nuove generazioni, quali futuri dirigenti delle Organizzazioni.

 

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