In Romania le opere dello scultore Tore Angioni, di Settimo San Pietro. L’ultima l’ha realizzato a Ianca ed ha tutto il sapore della Sardegna che emigra anche nel cuore dell’Est. L’opera realizzata in cemento armato, rappresenta “Sa mamma e su pippiu”, un tema caro all’artista sardo sin da quando, per lavoro, emigrò, negli anni Novanta in Algeria. Oggi, la sua nuova “creazione” è sotto gli occhi di tutti, nel Bulevard di Ianca, in mezzo al verde pubblico.
Non è la prima volta che Angioni realizza delle sculture in Romania. Di recente nella casa di cultura di Ianca ha organizzato una mostra che ai rumeni è piaciuta tantissima. Non solo: le opere di Angioni fanno mostra anche nei Comuni di Buzau, Galati, Braila, Slobozia, Insurate, sempre nel cuore della Romania dove la colonia di sardi diventa sempre più numerosa.
“Sa mamma e su pippiu” – ha detto lo scultore - è un omaggio a tutte le mamme della Romania. “Si tratta di un popolo – ha detto Angioni - che ha voglia di crescere anche attraverso scambi culturali. Per me è stata un’esperienza bellissima. Conosco molto bene questo Paese. Mi sono trovato come a casa e la gente ha apprezzato quello che ho fatto. Sono diverse le sculture che ho realizzato in Romania grazie anche alla disponibilità degli amministrazioni e delle associazioni culturali locali”.
Nel Comune di Opricinesti, Tore Angioni ha realizzato il monumento ai Caduti in guerra. Una scultura in pietra, alta quattro metri.
Da anni, l’artista di Settimo San Pietro, è pure coordinatore del raduno di artisti a Ianca. L’associazione è la “Ianca muzeu in aer liber”. Tra le opere di Angioni non mancano i murales. Angioni li ha relizzati seguendo le direttive del direttore della casa di cultura di Ianca Glicherie Stanciu e dal sindaco Fanel Chirita. Angioni in passato è stato anche in Algeria dove ha realizzato la mamma degli emigrati e in diverse parti d’Italia proponendosi puntualmente con opere sempre inerenti la Sardegna che si spopola. “Sono stato emigrato per motivi di lavoro – ha spiegato Angioni - e questo ha rafforzato il mio modo di fare scultura: la Sardegna che emigra è stato finora il tema più gettonato delle mie opere in Sardegna, nella penisola, in Algeria e ora in Romania”.
Lia Serreli
