Biella - Chiostro di S. Sebastiano - sabato 19 marzo 2011, ore 21
Il contributo della Sardegna a 150 anni di storia d’Italia è stato il tema di una conferenza del prof. Aldo Accardo, dell’ Università di Cagliari, organizzata dal Circolo“Su nuraghe” di Biella per presentare il Calendario dell’Arma dei Carabieniri tradotto in sardo.
Dopo il saluto del presidente Battista Saiu, e del sindaco di Biella, Donato Gentile, il relatore è stato introdotto da Roberto Perinu, che ha ricordato la grande produzione scientifica del prof. Accardo.
La sua esposizione, a sorpresa, non ha trattato del Calendario tradotto in sardo. Partendo da una particolare interpretazione del termine celebrare, Accardo si è soffermato a parlare dell’europeismo (Spagna, Gracia, Belgio, Germania, e non solo Italia) nelle lotte per l’indipendenza e la libertà; lotte combattute, sempre, da giovani desiderosi di affrancare le loro nazionalità dai sistemi politici, ormai scardinati dalla Rivoluzione Francese, servendo l’ideale di una nazione in cui il potere - feudale - fosse asservito alla legge, diversamente da quanto in atto fino all’epoca risorgimentale. Da qui, il passo all’italianità, opposta all’indipendentismo sardo, di molti e giustamente celebrati intellettuali sardi, da Mameli, a Tuveri, sostenitore (fin dal 1861) di un’idea di federalismo votata all’unione tra realtà federate, e non certo sorgente di divisioni che la storia stessa della nazione italiana ha reso comunque anacronistiche; ad Asproni, allo stesso Gramsci. Tutti personaggi la cui qualità principe è stata quella del sapersi affiancare a chi, diverso nelle idee, consentiva un’azione costruttiva e lungimirante. Bastevole in sé l’esempio della denominazione Eroe dei due mondi con cui Garibaldi stesso ha consacrato la sua azione liberatrice a fianco anche di chi, come i francesi della guerra franco-prussiana (unica vittoria, quella di Garibaldi, in una campagna militarmente disastrosa), erano pur stati i suoi grandi avversari sia a Roma nel 1849 sia a Mentana, prima della breccia di porta Pia del 1870. Tanto generosi, i sardi, e volti al futuro, da consentire quella che il prof. Accardo ha definito eutanasia di uno stato, quando, nel 1861, il regno Sardo-Piemontese ebbe fine, lasciando spazio al nuovo regno d’Italia, dei cui territori venne a far parte la Sardegna stessa, nel contesto del territorio italiano.
Al termine si è sviluppato un vivace dibattito con interventi del pubblico e del sindaco Gentile.
Allegato: Chiostro di san Sebastiano, il sindaco di Biella Donato Gentile, il prof. Roberto Perinu e il prof. Aldo Sardus Accardo mostrano il “Calendariu Istoricu de s’Arma de sos Carabineris” in Limba sarda, curato dalla Fondazione Istituto Storico "Giuseppe Siotto" di Cagliari, distribuito al pubblico presente in sala a Biella.