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Premialità e polemiche

Il blog “Tottu in pari”, di Massimiliano Perlato, ha pubblicato la notizia, ripresa dal sito www.ilmessaggerosardo.com, relativa alla distribuzione dei fondi della cosiddetta “premialità”.

Tra i commenti, oltre a quelli di soddisfazione per aver ottenuto il riconoscimento dell’assessorato del Lavoro e, di conseguenza, il finanziamento aggiuntivo, ce ne sono alcuni critici.

Gianni Casu, segretario del circolo “R. Piras” di Carnate, lamenta che “avendo la nostra Associazione dal 2013 la Posta Certificata: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e avendo sempre nella nostra Associazione talenti che hanno dato lustro alla Sardegna nel mondo, al nostro punteggio di 8,50 andrebbe aggiunto altri 3 punti per un totale di 11,50. Per la motivazione della scelta fatta dalla regione Sardegna sulle tematiche per l’attribuzione dei punti – sottolinea Casu - lo evidenzia l’assessore Virginia Mura nell’articolo di Gianni De Candia. Tengo inoltre a precisare che il sottoscritto da oltre 20 anni invita gli organi dirigenti della F.A.S.I. a impegnare i circoli a fare bilanci e rendicontazioni telematiche unificate. Disponibile a collaborare per una F.A.S.I. sempre vicina ai Circoli e per contribuire alle iniziative atte a migliorare l’economia della nostra Sardegna”.

Giovanni Deias si rivolge si rivolge direttamente all’autore dell’articolo. “Gentile Gianni De Candia, prima elenca i parametri che hanno definito la graduatoria e poi conclude “Ma dall’elenco dei circoli “virtuosi” spiccano anche l’assenza di quelli di Milano, Padova (sede della presidenza della Fasi), Cinisello Balsamo, Genova, Bologna. Evidentemente l’esclusione è dipesa da altre ragioni”. Potrebbe chiarire la sua conclusione? Grazie”.

E Claudia Loi, aggiunge “così magari anche noi dall’estero capiamo certe dinamiche italiane..”

Preciso che le mie non sono “conclusioni” ma è una semplice osservazione. Già si capisce poco del fatto che si chiami “Master di premialità” una ripartizione di fondi che tiene conto solo di alcuni parametri “formali”.

Scorrendo l’elenco dei circoli “premiati” salta all’occhio, conoscendo l’impegno e l’attività di molti circoli, che qualche cosa nei criteri di “premialità” non ha funzionato.

E la stessa impressione sembra averla avuta anche il Consiglio Direttivo della Fasi, che si è riunito a Milano a fine novembre e ha approvato una mozione sull’argomento. “La FASI ha in animo di confrontarsi con la Regione e in particolare con l’Assessorato del Lavoro - è scritto nella sintesi dei lavori del Consiglio Direttivo, fatta da Paolo Pulina - sui criteri, non approvati in Consulta, che riguardano sia la valutazione dei progetti regionali sia la cosiddetta premialità, imperniata sulla enfatizzazione di dati formali, che finiscono per penalizzare i Circoli più attivi in campo culturale. Sugli indicatori di risultato – sottolinea la nota - è stata presentata una mozione che ha raccolto le problematiche poste dai presidenti e che decide di sospendere l’invio dei parametri di autovalutazione. Il ventaglio degli indicatori - conclude la nota - devono essere proposti dalla FASI, dalle Federazioni e dall’Assessorato regionale del Lavoro con criteri univoci, insieme al piano di ripartizione”.

 

 

Il blog “Tottu in pari”, di Massimiliano Perlato, ha pubblicato la notizia, ripresa dal sito www.ilmessaggerosardo.com, relativa alla distribuzione dei fondi della cosiddetta “premialità”.

Tra i commenti, oltre a quelli di soddisfazione per aver ottenuto il riconoscimento dell’assessorato del Lavoro e, di conseguenza, il finanziamento aggiuntivo, ce ne sono alcuni critici.

Gianni Casu, segretario del circolo “R. Piras” di Carnate, lamenta che “avendo la nostra Associazione dal 2013 la Posta Certificata: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e avendo sempre nella nostra Associazione talenti che hanno dato lustro alla Sardegna nel mondo, al nostro punteggio di 8,50 andrebbe aggiunto altri 3 punti per un totale di 11,50. Per la motivazione della scelta fatta dalla regione Sardegna sulle tematiche per l’attribuzione dei punti – sottolinea Casu - lo evidenzia l’assessore Virginia Mura nell’articolo di Gianni De Candia. Tengo inoltre a precisare che il sottoscritto da oltre 20 anni invita gli organi dirigenti della F.A.S.I. a impegnare i circoli a fare bilanci e rendicontazioni telematiche unificate. Disponibile a collaborare per una F.A.S.I. sempre vicina ai Circoli e per contribuire alle iniziative atte a migliorare l’economia della nostra Sardegna”.

Giovanni Deias si rivolge si rivolge direttamente all’autore dell’articolo. “Gentile Gianni De Candia, prima elenca i parametri che hanno definito la graduatoria e poi conclude “Ma dall’elenco dei circoli “virtuosi” spiccano anche l’assenza di quelli di Milano, Padova (sede della presidenza della Fasi), Cinisello Balsamo, Genova, Bologna. Evidentemente l’esclusione è dipesa da altre ragioni”. Potrebbe chiarire la sua conclusione? Grazie”.

E Claudia Loi, aggiunge “così magari anche noi dall’estero capiamo certe dinamiche italiane..”

Preciso che le mie non sono “conclusioni” ma è una semplice osservazione. Già si capisce poco del fatto che si chiami “Master di premialità” una ripartizione di fondi che tiene conto solo di alcuni parametri “formali”.

Scorrendo l’elenco dei circoli “premiati” salta all’occhio, conoscendo l’impegno e l’attività di molti circoli, che qualche cosa nei criteri di “premialità” non ha funzionato.

E la stessa impressione sembra averla avuta anche il Consiglio Direttivo della Fasi, che si è riunito a Milano a fine novembre e ha approvato una mozione sull’argomento. “La FASI ha in animo di confrontarsi con la Regione e in particolare con l’Assessorato del Lavoro - è scritto nella sintesi dei lavori del Consiglio Direttivo, fatta da Paolo Pulina - sui criteri, non approvati in Consulta, che riguardano sia la valutazione dei progetti regionali sia la cosiddetta premialità, imperniata sulla enfatizzazione di dati formali, che finiscono per penalizzare i Circoli più attivi in campo culturale. Sugli indicatori di risultato – sottolinea la nota - è stata presentata una mozione che ha raccolto le problematiche poste dai presidenti e che decide di sospendere l’invio dei parametri di autovalutazione. Il ventaglio degli indicatori - conclude la nota - devono essere proposti dalla FASI, dalle Federazioni e dall’Assessorato regionale del Lavoro con criteri univoci, insieme al piano di ripartizione”.

 

 

Il blog “Tottu in pari”, di Massimiliano Perlato, ha pubblicato la notizia, ripresa dal sito www.ilmessaggerosardo.com, relativa alla distribuzione dei fondi della cosiddetta “premialità”.

Tra i commenti, oltre a quelli di soddisfazione per aver ottenuto il riconoscimento dell’assessorato del Lavoro e, di conseguenza, il finanziamento aggiuntivo, ce ne sono alcuni critici.

Gianni Casu, segretario del circolo “R. Piras” di Carnate, lamenta che “avendo la nostra Associazione dal 2013 la Posta Certificata: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e avendo sempre nella nostra Associazione talenti che hanno dato lustro alla Sardegna nel mondo, al nostro punteggio di 8,50 andrebbe aggiunto altri 3 punti per un totale di 11,50. Per la motivazione della scelta fatta dalla regione Sardegna sulle tematiche per l’attribuzione dei punti – sottolinea Casu - lo evidenzia l’assessore Virginia Mura nell’articolo di Gianni De Candia. Tengo inoltre a precisare che il sottoscritto da oltre 20 anni invita gli organi dirigenti della F.A.S.I. a impegnare i circoli a fare bilanci e rendicontazioni telematiche unificate. Disponibile a collaborare per una F.A.S.I. sempre vicina ai Circoli e per contribuire alle iniziative atte a migliorare l’economia della nostra Sardegna”.

Giovanni Deias si rivolge si rivolge direttamente all’autore dell’articolo. “Gentile Gianni De Candia, prima elenca i parametri che hanno definito la graduatoria e poi conclude “Ma dall’elenco dei circoli “virtuosi” spiccano anche l’assenza di quelli di Milano, Padova (sede della presidenza della Fasi), Cinisello Balsamo, Genova, Bologna. Evidentemente l’esclusione è dipesa da altre ragioni”. Potrebbe chiarire la sua conclusione? Grazie”.

E Claudia Loi, aggiunge “così magari anche noi dall’estero capiamo certe dinamiche italiane..”

Preciso che le mie non sono “conclusioni” ma è una semplice osservazione. Già si capisce poco del fatto che si chiami “Master di premialità” una ripartizione di fondi che tiene conto solo di alcuni parametri “formali”.

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E la stessa impressione sembra averla avuta anche il Consiglio Direttivo della Fasi, che si è riunito a Milano a fine novembre e ha approvato una mozione sull’argomento. “La FASI ha in animo di confrontarsi con la Regione e in particolare con l’Assessorato del Lavoro - è scritto nella sintesi dei lavori del Consiglio Direttivo, fatta da Paolo Pulina - sui criteri, non approvati in Consulta, che riguardano sia la valutazione dei progetti regionali sia la cosiddetta premialità, imperniata sulla enfatizzazione di dati formali, che finiscono per penalizzare i Circoli più attivi in campo culturale. Sugli indicatori di risultato – sottolinea la nota - è stata presentata una mozione che ha raccolto le problematiche poste dai presidenti e che decide di sospendere l’invio dei parametri di autovalutazione. Il ventaglio degli indicatori - conclude la nota - devono essere proposti dalla FASI, dalle Federazioni e dall’Assessorato regionale del Lavoro con criteri univoci, insieme al piano di ripartizione”.

 

 

 

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