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E’ rientrato l’allarme suscitato dalla notizia diffusa il 17 marzo dell’Ufficio stampa della Regione Sardegna che il presidente Christian Solinas aveva proclamato lo stato di emergenza regionale fino al 31 luglio. Lasciando intendere che il blocco degli arrivi nell’Isola si sarebbe protratto fino alla fine di luglio. La notizia ha suscitato un vespaio di proteste tanto da indurre l’Ufficio stampa della Giunta a diffondere un nuovo comunicato in cui si precisa che non ci sarà alcuna ulteriore restrizione e che il blocco resta in vigore fino al 25 marzo.
“In conseguenza del rischio sanitario, dovuto alla grave emergenza epidemiologica in corso – dichiarava il presidente della Giunta nel comunicato del 17 marzo - abbiamo dichiarato lo stato di emergenza regionale sino al 31 luglio 2020 per consentire una tempestiva attuazione delle disposizioni nazionali secondo le specificità del contesto isolano. Inoltre, con l’approvazione delle Misure operative di Protezione civile abbiamo definito la catena di comando e di controllo, il flusso delle comunicazioni e delle procedure da attivare per fronteggiare l'emergenza Covid-19 in Sardegna”.
Dopo le proteste - di cui si è fatta interprete, tra gli altri, la FASI, la Federazione dei circoli sardi in Italia – la Giunta ha diffuso un nuovo comunicato.
“Nessuna ulteriore restrizione per sardi e turisti fino al 31 luglio - ha puntualizzato il presidente della Regione, Christian Solinas - abbiamo semplicemente scelto di comunicare - come sempre con la massima trasparenza - l’adozione di una condizione che consente alla Regione una procedura più agile per l’acquisto di beni, servizi e forniture attraverso l’affidamento diretto per tutto ciò che è necessario per affrontare l’emergenza in atto”.
Il provvedimento adottato dalla Giunta – sottolinea la nota - non modifica in alcun modo le restrizioni vigenti che sono valide fino al 25 marzo 2020.