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Sabato 28 ottobre il circolo “Nuraghe” di Losanna ha invitato il prof. Bernardino Fantini a parlare della lotta contro la malaria e della nascita dell’industria del turismo in Sardegna.
L’evento è stato organizzato e in collaborazione con la Federazione dei Circoli sardi in Svizzera con il patrocinio della Regione della Sardegna.
A prima vista sembrerebbe che fra malaria e turismo non esista nessun legame, e non credo di esser stata l’unica a pensarlo. Ma è stato un pensiero dubbioso, se non scettico, che le piacevoli e chiare spiegazioni del Prof. Fantini hanno subito chiarito.
Come mai, ha chiesto ad un pubblico attento e coinvolto, il turismo si è sviluppato in Sardegna molto in ritardo rispetto ad altre regioni italiane? Considerando pure che tanti e più che validi erano gli argomenti, culturali, ambientali, che la Sardegna poteva vantare. Tanto che l’antropologo Mantegazza, fin dal 1869, si chiedesse come mai la Sardegna venisse ignorata dagli stessi italiani!
Per una brevissima storia del turismo ricordiamo che il turismo in quanto tale risale al XIX secolo, quando i primi viaggiatori appartenenti alle classi sociali ed economiche più alte, si recarono, principalmente in Italia e Grecia per conoscere il patrimonio classico, e bisognerà aspettare lo sviluppo di mezzi di trasporto più sicuri e rapidi per favorire gli spostamenti turistici.
Nonostante venga creato all’inizio del 1900 l’ESIT e comincino a nascere le prime agenzie di viaggio, Alpitour per l’Italia, la Sardegna dovrà aspettare gli anni ’60 per diventare una meta turistica, con il Consorzio della Costa Smeralda.
Perché così tardi dunque?
La risposta è legata alla grande campagna condotta dall’Italia per debellare uno dei grandi, cronici problemi della Sardegna e dell’Italia, la malaria, che era veramente terribile nelle zone costiere e paludose dell’isola, senza peraltro dimenticare le zone interne.
Grazie alla scoperta del ciclo malarico, alle importanti bonifiche del territorio, all’uso del DDT col progetto Rockfeller del secondo dopoguerra, i territori “liberati” dal flagello malarico, principalmente costieri, poterono essere dedicati ad altre attività, come il turismo.
Appoggiandosi su numeri, statistiche, aneddoti divertenti e storia, il Prof. Fantini ha reso interessantissima la serata che non poteva non concludersi senza un “after”, una deliziosa spaghettata, che ha riunito i partecipanti all’insegna dell’ospitalità sarda e fatto sì che il circolo “Nuraghe” potesse contare su un altro bel successo di pubblico.