Lettere al Messaggero

Uno spazio per le vignette

 

 

Cari del Messaggero, è cosa gradita leggere il giornale online. Peccato non vedere più le vign

Emigrati Jerzesi

Caro Messaggero,
sono un lavoratore sardo che vive e lavora in Sardegna. Nonostante ciò, sono da sempre rimasto sensibile al problema dell'emigrazione e in particolare dell'esodo dei sardi nel mondo in cerca di fortuna e di una vita migliore.

A favore del giornale online

E' vero che per fatto generazionale siamo ancora sentimentalmente legati al fruscio  della carta sfogliando libri, giornali e riviste, ma, d'altro canto, il futuro è ormai orientato verso i mass media in formato digitale il cui contenuto è scaricabile on line.

La manovra in rima

Caro Messaggero

almeno una parte degli emigrati potrà apprezzarti ugualmente; purtroppo l'altra parte, spero non molto consistente non ha accesso a questo tipo di servizi e quindi rimarrà inevitabilmente tagliata fuori.

In attesa di fa conoscere la Sardegna ai figli

Caro Messaggero

Vi ringrazio per la presenza costante nella vita della mia famiglia. Sono ormai 18 anni che manco dall'Italia e non ho avuto l'opportunità di farla conoscere ai miei figli. Così il ricevere il Messaggero diventa un momento di allegria e una scusa per continuare a parlargli della Sardegna che un giorno conosceranno.

Grazie

Angelo Podda (Messico)

A favore del gasdotto

Caro Messaggero

Innanzi tutto devo congratularmi per la realizzazione del Messaggero online a cui ho aderito subito, trovandolo di maggiore attualità rispetto al corrispondente cartaceo che, la maggior parte delle volte, giunge con ritardi tali da essere superato dagli avvenimenti.

Ho letto con particolare attenzione e interesse l'articolo sull'ormai famigerato gasdotto algerino. Mentre condivido appieno quanto scritto da Giuseppe Centore sull'argomento, rimango perplesso e amareggiato dall''atteggiamento contrario di molti cittadini ed associazioni che forse non si rendono esattamente conto dei vantaggi che deriverebbero da tale realizzazione. Questo atteggiamento del "NO" è veramente incomprensibile.