Benvenuto nel Sito dell`Associazione Culturale Messaggero Sardo
mi sono recata due volte presso la biglietteria della Tirrenia a Genova per avere conferma in merito alle tariffe recentemente concordate fra Tirrenia e Regione Sardegna , pubblicate dal Messaggero Agosto-Settembre). Come, purtroppo, era da prevedere i funzionari di detta biglietteria erano completamente all'oscuro di questo nuovo accordo! Ho lasciato loro una copia del Messaggero dichiarando che sarei ritornata a chiedere chiarimenti!
Maria Grazia Deffenu - Genova
E’ mio intento porre all’attenzione dei lettori una questione che merita di essere presa in considerazione. Comincio con fare una premessa sul fatto che in Italia purtroppo in merito a tasse da pagare abbiamo superato ogni limite, ma di pagare in un paese come Villasalto in provincia di Cagliari 3 € al giorno di TARI mi sembra davvero troppo.
Io sono residente a Torino e come gran parte degli emigrati nel periodo estivo quando è possibile vengo a trascorre una trentina di giorni al paese natio nella casa donatomi dai miei genitori, una casetta di circa 50 metri quadri abitata solo nei giorni di vacanza da me e mio marito.
Quest’anno ho avuto l’amara sorpresa di vedermi recapitare 92 € di Tari (spazzatura ) che secondo l’impiegato comunale mi è già stata ridotta del 30% per il fatto che viene definita abitazione stagionale.
Voglio rimarcare il fatto che a conti fatti mi trovo a pagare 3 € al giorno che, come tassa di soggiorno (tengo a definirla tale), credo non venga pagata in nessuna delle grandi città d’Italia.
Non voglio essere scortese nei confronti di chi ha deciso l’applicazione di questa tassa così formulata, ma mi limito a dire che secondo me c’è qualcosa che non quadra.
Ci si lamenta che ogni anno nella nostra isola vengono sempre meno turisti, ma è proprio grazie a questi atteggiamenti, vedi costo dei traghetti, e la poca attenzione nei confronti di chi può essere una risorsa per l’economia, che le cose continuano a peggiorare.
I turisti, o emigrati che siano, non vanno considerati come ossa da spolpare solo perché con sacrificio si permettono di venire quei 20/30 giorni nella loro terra.
Chiedo che chi ha la possibilità di intervenire lo faccia per dare risposte in merito alla questione posta , e lo faccia in modo sollecito perché qualcuno lo deve pur dire al Consiglio comunale di un paese come Villasalto (e tanti altri) che 3 € al giorno di tassa di soggiorno sono decisamente troppi.
Lo dico ai consiglieri comunali di Villasalto: avete esagerato e fate in modo di esser più equi nei confronti dei vostri concittadini, purtroppo emigrati per ragioni che tutti sanno.
Grazie per l’attenzione Annamaria (Torino)
Il signor Flavio Carruana, qualche giorno fa ci ha inviato questa e-mail.
“Buongiorno, complimenti e grazie per questo ottimo e utile contatto con la nostra terra che ci fornite con il Messaggero. Lunga vita al Messaggero. Forse vi sarà già stata rivolta questa domanda, in quel caso me la sono persa e me ne scuso. Come mai la Tirrenia applica uno sconto ai nativi solo se lavoratori dipendenti? Escludendo cosi non solo uno del cosi detto popolo delle partite iva, ma soprattutto un disoccupato che ne avrebbe sicuramente più bisogno ancora?
Grazie della risposta e buon lavoro”.
Anche se con la Tirrenia e le altre compagnie di navigazione le sorprese non mancano mai, la circostanza ci ha sorpreso. Abbiamo manifestato la nostra sorpresa e suggerito al nostro lettore di segnalare il caso all’ assessore dei Trasporti della Regione Sardegna
“Vi garantisco – ci ha risposto Carruana - che questa loro norma esiste e che è chiaramente scritta nero su bianco da diversi anni sul loro sito quando si vuole fare una semplice prenotazione da nativo e residente in Italia.
Chiedevano uno stato di famiglia e una certificazione dal datore di lavoro (esperienza personale). Quest'anno ho voluto segnalarlo a voi, portavoce di noi immigrati.
Ho chiesto anche all'agenzia prenotazioni e mi hanno confermato questa norma (molto discriminatoria.)
Io proverò a contattare l'assessorato ai Trasporti, se da parte vostra (molto più importante del mio modesto peso) potete segnalarlo e chiedere spiegazioni noi tutti ve ne saremmo grati.
Affettuosamente e con riconoscenza”.
A questo punto abbiamo chiamato il numero verde della Tirrenia per le prenotazioni e l’incaricata è cascata dalle nuvole: non era a conoscenza di questa assurda discriminazione.
Lo abbiamo riferito al signor Caruanna che ci ha confermato la sua denuncia.
“Io ho dovuto fare i biglietti senza sconto perchè mi chiedevano di fornire un'autocertificazione.
Basta fare un biglietto e vedrete che vi viene richiesto. Aldilà di quello che possono dire questi sono i fatti , ed è successo a me. Dunque parlo in prima persona. Fate materialmente un biglietto e verdrete.
Ho chiamato anche il numero del sito Traghetti per Sardegna.it al 056915257 e mi hanno chiesto la stessa autocertificazione più un certificato di stato di famiglia da richiedere in comune, in barba all'autocertificazione.
Vi scrivo queste cose con un po’ di amaro in bocca, ma senza la minima animosità.
Semplicemente per far si che le regole magari siano chiare e non ambigue.
Perchè dove c'è il minimo dubbio, una persona corretta non prende rischi e fa quello che ho dovuto fare, pagare la tariffa intera.
E spero che possiate portare un ulteriore contributo, ne avete portati già tanti e ve ne sono riconoscente, per rendere i nostri spostamenti meno "odisseaci".
Grazie dell'interessamento”.
Un abbraccio virtuale
Flavio Carruana
Vi sono molti temi da utilizzare per sviluppare il turismo oltre il periodo estivo-balneare. Bisogna saper mettere meglio in rilievo l’offerta, un patrimonio che non è modesto.
Dobbiamo imparare a farle conoscere, altre dobbiamo organizzarle, altre dobbiamo crearle. Inoltre non basta utilizzare internet, occorre qualcosa di stampato, che resti (quel poco).
E tempo che anche la Sardegna, come Spagna, Grecia ecc. tenga le porte aperte nei mesi non estivi. E’ una vergogna, che a fine maggio la maggior parte degli alberghi siano ancora chiusi.
Come sardo lo dico per esperienze vissute.
La Bassa Sassonia é completamente tagliata fuori dai voli diretti per la Sardegna. Per arrivarci occorrono 6 ore di viaggio e il costo dei voli è elevato.
Come cicloamatore a primavera preferisco riversarmi sulla Spagna.
Non solo per il volo diretto, ma anche per i prezzi modici degli alberghi.
Gli albergatori sardi la devono smettere con la frase “Ma signore dove trova lei un cielo, una spiaggia e un mare come da noi”. Molte volte mi chiedo se tutto questo è di loro proprietà.
Su questo tema si potrebbe discutere per ore.
Codialmente
Giuliano Micheli (Hannover - Bassa Sassonia)
La Regione Autonoma della Sardegna ha una bandiera, un gonfalone e un sigillo. Si potrebbe completare la normativa “identitaria” con l’indicazione dell’Inno Ufficiale e promuovere un “Concorso di idee” (a costo zero) per musicisti Sardi, ovunque risiedano, finalizzato all’elaborazione e all’orchestrazione del nuovo inno della nostra Isola.
E’ prevedibile che le Orchestre e i Cori dei Conservatori di Cagliari e Sassari sarebbero orgogliosi di eseguire ed incidere la partitura vincitrice.
In Consiglio Regionale, lo scorso 28 aprile, è risuonato il “Procurad’e moderare”. In questo momento storico, in Sardegna esistono tre proposte di inno: “Cunservet Deus su Re”, ovvero l’ “Hymnu Sardu Natzionale”, di G. Gonella e V. Angius, che B. Saba propone con un nuovo testo; “Sardigna – Innu Sardu” di L. Silesu e A. Casula “Montanaru”; “Procurade ‘e moderare”, testo di F. I. Mannu di Ozieri e melodia popolare della Sardegna, tratta dai “Gosos”.
Il primo inno risulta chiaramente “monarchico” e il nuovo testo non può modificare le strutture ritmico-melodiche proprie di un linguaggio musicale estraneo alla Sardegna. Adottarlo equivarrebbe ad avere un inno in contraddizione con la presa di coscienza identitaria della Regione Autonoma Sardegna, confermata in occasione de “Sa Die” 2014 dall’assessore Claudia Firino e dal presidente Francesco Pigliaru, cioè un inno “coloniale”.
La composizione di Silesu e Montanaru rispetta i canoni dell’inno “repubblicano”, sia nel testo sia nella musica, caratterizzata dalla cellula ritmica “militare”, secondo la definizione del M° Carlo Delfrati, propria della “Marsigliese” e del “Fratelli d’Italia”. Non essendo conosciuto dai Sardi, tuttavia, non risponde alla caratteristica essenziale di “musica popolare”, cioè “fatta propria dal popolo”.
“Procurade ‘e moderare” rientra pienamente nella categoria di inno “repubblicano” e presenta le peculiarità di composizione “popolare”, sia per quanto attiene al testo, sia relativamente alla linea melodica mutuata dai citati “Gosos”.
Qualora diventasse Inno Ufficiale della Regione Autonoma della Sardegna, sarebbe indispensabile curare in modo particolare gli aspetti armonico ed agogico, al fine di connotare le versioni per organici diversi dell’ inno stesso nel pieno rispetto del valore identitario dell’ elaborazione e dell’ orchestrazione della nostra “bandiera musicale”.
Antonio Deiara
(Docente di Musica I.C.S. Ittiri – SS - già Supervisore al B.F.D. del Conservatorio “L. Canepa” – Sassari).
Vi ho scritto qualche giorno fa e voi gentilmente avete risposto.
Mi spiace che non possiate più stampare il giornale ma sarei veramente felice se mi potete inserire nella vostra mailing list. Oltre ad avere degli approfondimenti di notizie importanti se ne possono avere tante altre (alcune curiose altre serie) che mi fanno sentire più sarda e che sono molto apprezzate anche dalla mia famiglia che pur non vivendo in Sardegna si definiscono "più sardi dei sardi" per l'amore che nutrono e il desiderio di vivere a pieno la mia terra d'origine e per loro d'adozione.
Grazie infinitamente per il vostro impegno, il vostro lavoro è molto importante per coloro che sono legati alla Sardegna nonostante siano sparsi per tutto il mondo.
Ancora grazie.
Arrivederci al prossimo numero online.
Carla Cogoni
Da più di due anni mi sto interessando di teatro in lingua sarda campidanese (occuparmi di teatro sardo tout court sarebbe impresa impossibile) e, avendo saputo dell'esistenza di gruppi teatrali attivi in alcuni circoli dei nostri emigrati in Italia e all'estero, sarebbe importante registrare questo genere di attività. Il lavoro che sto portando avanti consiste in una ricerca a tutto campo destinata alla pubblicazione e si articolerà in vari punti.
Potete darmi un valida mano di aiuto indicandomi l'indirizzo di posta elettronica delle associazioni interessate a questo progetto. A tale scopo invio una scheda-questionario che potrà essere utile per chi volesse collaborare.
Leggi tutto: Ricerca su teatro in lingua sarda campidanese