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Bartolomeo Serra, cantore di amore, odio e ingiustizia
Tissi, centro limitrofo a Sassari ed in un territorio favorevole all'agricoltura e alla coltivazione della vite, vanta un'antica tradizione poetica in limba sarda nella variante logudorese presente in Anglona e Meilogu. Vi dedicò particolare attenzione anche il Canonigu Giovanni Spano nell'antologia sulle canzoni popolari (1870), rappresentò significativamente il paese con le opere di Pietro Cherchi, Antonio Delogu, Giovanni de sa Rughe, Giommaria Tanchis, Giuseppe Zicconi Tanchis; in un'altra raccolta poetica datata anno 1902, titolata Poesie dialettali tissesi e curata da Andrea Mulas, figurano i componimenti di Antonio Maria Mulas, Proto Becciu e Antonio Maria Scanu. L'autore tissese che ha lasciato un segno e riferimento poetico per la collettività locale è stato certamente Bartolomeo Serra (Tissi 21 febbraio 1865 – 11 luglio 1899), autore del rinomato poemetto “Sa Cantone 'e Flora”; versi particolarissimi di una storia di amore e di odio per una giovane donna, che si diffonderà nell'isola e affascinerà i sardi con la pubblicazione (editore Gallizzi di Sassari, con il titolo “S'amore cambiadu in odiu – cumpostu dae Bartolomeo Serra – pro usu e costumu de sa giuventude”) della prima edizione del 1893. Sa cantone 'e Flora è tuttora nella memoria popolare attraverso diversi noti modi di dire e ditzos, attinti dai versi del componimento.