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Per poter rispondere alle domande sull’origine dei cognomi, tra le altre fonti, attingiamo anche dai tre volumi del prof. Massimo Pittau, “Dizionario dei Cognomi di Sardegna”, Cagliari 2006, editrice “L’Unione Sarda”(www.pittau.it)
Orrù potrebbe avere origine dal campidanese orru “rovo di macchia” dal latino rubus (rubus fruticosus); oppure potrebbe originare, indicando nativo del luogo, da villaggio medioevale, documentato nel Condaghe di Silki come Orrobu, nel Condaghe di Bonarcado come Orruvu, nelle Carte Volgari AAC, nel Condaghe di Bonarcado e nel Codice di Sorres come Orru.
Questo cognome potrebbe derivare dal campidanese lenti “lenti di vetro o di occhiali” ad origine dal sostantivo corrispondente italiano. Potrebbe però essere più legato al periodo medioevale sardo, come documentato in buona parte dei Condaghi di Trullas e di Salvennor, ed originare da lente, dal latino lens lentis, probabilmente usato per indicare le lenticchie. Infine potrebbe essere cognome propriamente italiano.
Corrisponde al plurale di famiglia, in forma campidanese, del cognome Flori, discendente dal logudorese Flores “fiore”. Compare molto frequentemente nei testi più antichi della storia sarda.
Mei potrebbe avere discendenza dal campidanese, rustico, mei “miele” originante da Meli; potrebbe inoltre essere originario da termine propriamente italiano meo, vezzeggiativo di alcuni nomi personali maschili “Bartolomeo, Romeo, Tolomeo”.
Questo cognome potrebbe risalire, in prima ipotesi, allo spagnolo Aragon “Aragona”, regione ed antico regno spagnolo, e starebbe ad indicare d’individuo originario locale; potrebbe però essere d’origine italiana; infine potrebbe avere origine dal logudorese aragone “forte brezza, ed anche alterigia e boria”, verosimile relitto paleosardo o nuragico.
Cognome che origina, come spesso capita nei cognomi sardi, dalla lingua latina. In questo caso il ceppo è varius, da cui ha origine il sostantivo logudorese arzu “che ha gli occhi celesti”, che chiaramente porta al suo cognome
Probabilmente la discendenza di Secci è spagnola, potendo il suo rappresentare la lettura in lingua iberica del cognome propriamente italiano, plurale di famiglia, di Secchi, presente in Sardegna da lungo tempo, corrispondente all’aggettivo italiano “secco, segaligno”, oppure derivare dal sostantivo “secchio” il recipiente per i liquidi. Compare naturalmente in buona parte di testi del 1400.